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D'Agostino contro Il Fatto: spulciano i bilanci di Dagospia e sbagliano

Il direttore di Dagospia

Il direttore di Dagospia contro il responsabile delle pagine economiche che denuncia irregolarità. Ma sbaglia

Lucia Esposito
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Un attacco durissimo e pungente di Roberto D'Agostino contro il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio &C. . Il direttore di Dagospia ce l'ha con il bocconiano Stefano Feltri, responsabile delle pagine economiche del quotidiano. L'artiglio di D'Agostino graffia sul giornalista “che avevamo perso di vista nell'anno montiano 2012 quando Franco Bernabè apparecchiò all'Hotel de Russie di Roma un incontro del potente Club Bildeberg”. D'Agostino ricorda che Feltri (nessuna parentela con Vittorio) ignorò l'evento mondiale “considerando i potenti di Bildeberg in trasferta alla stregua di una bocciofila di pensionati” e si butta su un altro fronte. Quali? so? “ I bilanci taroccati del Monte Paschi di Siena e quelli a rischio default dell'Rcs?”, si domanda D'Agostino.   La non notizia - La risposta arriva presto: Feltri mette “sotto la sua lente indagatrice i conti (della serva) di Dagospia.  Scrive: “Così, dopo aver passato la notte intera a scervellarsi sulle cifre del "sito più letto dal potere romano" (sic), il Baby Bebè di Bebè Bernabei ha potuto finalmente gridare il suo Eureka di gioia”.  Il suo Eureka era scoprire che il bilancio di Dagospia non era mai “stato registrato dal Cerved, la banca dati che aggrega le informazioni societarie”. Peccato, dice velenoso D'Agostino, che fosse solo un errore della Camera di Commercio. Da qui la battuta al vetriolo: “Di fronte a uno scoop di tale portata, si è riunita d'urgenza a New York la giuria del premio giornalistico Pulitzer per valutare d'inserire "al volo" Stefano Feltri nel suo celebrato albo d'oro (degli asini)”  

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