"Mai nessuno che si stupri la ministra". Bufera sulla consigliera leghista Valandro
La frase apparsa sul profilo facebook della lumbard è stata subito rimossa. Ma ora rischia l'espulsione dal partito
"Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna". La frase choc accompagnata dalla foto di Cécile Kyenge, ministro dell'Integrazione, campeggiava fino a poche ore fa sul profilo Facebook di Dolores Valandro, consigliere leghista di quartiere a Padova, vice coordinatrice della commissione sanità, interventi sociali e politiche giovanili. Che voleva in questo modo commentare la notizia di una tentata violenza sessuale di due ragazze a Genova da parte di un extracomunitario di origine africana. La Valandro, riporta oggi il Gazzettino, ha subito rimosso la frase dal social network. Troppo tardi però per fermare la valanga di polemiche che nel giro di poche ore l'ha travolta facendo il giro del web. La Valandro, che era appena stata "graziata" dal Carroccio dopo l'"epurazione" per i tafferugli e la contestazione a Flavio Tosi a Pontida, rischia quindi la definitiva espulsione dal partito. Così come è successo all'ormai ex lumbard Paola Goisis che pochi giorni fa aveva detto in radio: "Ci sono tanti italiani che vanno in Congo Belga ad aiutare i 'moretti', a fare i dottori e gli insegnanti, mi chiedo perché il ministro Kyenge non se n'è andata pure lei, una volta laureata e diventata oculista, ad aiutare la sua gente che soffre moltissimo. Non abbiamo certo bisogno, noi italiani, di un ministro del Congo Belga che ci venga a insegnare come dobbiamo muoverci". Intanto, condanna duramente la dichiarazione della Valandro il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: "Chieda scusa chi oggi con un post vergognoso ha insultato anche i veneti e una regione come il Veneto, dove l'integrazione funziona e, da sempre, rappresenta un modello a livello nazionale. Si tratta di un episodio da cui prendo le distanze e che condanno senza se e senza ma". E ancora: "Sono moltissimi gli stranieri che vivono nelle nostre comunità e si sono integrati alla perfezione lavorando onestamente ed entrando in sintonia con le nostre comunità. Noi stiamo con chi rispetta le regole. E' questa l'integrazione che vogliamo e che ci piace. Gli episodi come quello di oggi non appartengono alla cultura e alla mentalità dei veneti e per questo ribadisco con forza la mia condanna a un attacco vile e ingiustificato".