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Vespa nel mirino delle toghe: indagato dalla procura di Ponza per la villa a Ponza

Bruno Vespa

L'accusa è quella di abusivismo edilizio e violazione e riguarda la costruzione di cunicolo di aerazione. Ma il giornalista di difende: "Non volevo adibirlo ad uso abitativo"

Sebastiano Solano
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Il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa nel mirino delle toghe. da quanto si apprende, il celebre conduttore della Rai sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura dI Ponza. L'accusa è quella di abusivismo edilizio e di violazione dei vincoli paesaggistici e riguarda la villa che il giornalista possiede a Ponza, o meglio una piccola depandance della villa. Questa mattina gli uomini del Nipaf hanno sequestrato, su disposizione del gip del Tribunale Mara Mattioli, i nuovi locali realizzati nell'abitazione con piscina fra le rocce. Si tratterebbe di un bagno e di due stanze fatte realizzare di recente. Il provvedimento è stato chiesto dal procuratore aggiunto di Latina, Nunzia D'Elia. Tutto per un cunicolo - Il sequestro eseguito stamane nella villa di Bruno Vespa a Ponza, si legge nel provvedimento, "si riferisce a un cunicolo di aerazione scavato nella montagna che incombe sulla casa e largamente pre-esistente al momento del mio acquisto alla fine degli anni Novanta". Vespa, in una nota, precisa: "Questo cunicolo non è collegato, né è in alcun modo collegabile alla mia abitazione trovandosi all'interno della montagna che incombe sull'abitazione stessa" La difesa del giornalista - Vespa chiarisce poi la storia: "Come è già stato documentato al magistrato nella primavera del 2007 abbiamo messo in sicurezza la montagna che stava progressivamente tracimando prima con la realizzazione di un muro di sostegno (debitamente autorizzato) e al tempo stesso con l'imbracatura in centine di acciaio che hanno prodotto l'allargamento del cunicolo di un metro e l'abbassamento in misura almeno pari. Tutto questo è agli atti con foto in data certa, contratti, fatture, dichiarazioni di progettista e impresa. Nel progetto che io ho consegnato al magistrato era scritto che il cunicolo era già stato predisposto per allacci elettrici e idrici, ma mai si è immaginato di trasformare il locale in ambienti abitativi".

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