Nicole e Ruby, altro che sotto le lenzuola danno il meglio di loro davanti ai giudici
L'ex consigliera regionale lombarda e la marocchina ha
Altro che camera da letto, Nicole Minetti e Ruby danno il meglio di loro in Aula. La Minetti che avanza con la falcata da amazzone, lo sguardo biricchino e quelle labbra (ri)fatte per essere baciate, Ruby con la sua pelle ambrata, il décolleté incontenibile e il passato di bambina difficile. Le guardi e le immagini lì, sotto le lenzuola. Nicole e Ruby sono diventate famose per il bunga bunga, le feste ad Arcore, le accuse della Procura di Milano sulle prestazioni sessuali a pagamento ma se si riuscisse per una volta a staccare gli occhi dai loro seni, se si riuscisse per una volta ad immaginarle fuori da una camera da letto, si scoprirebbe che per quanto possano essere mirabolanti le loro prestazioni sessuali, irresistibilmente sexy sul materasso, p è poca roba rispetto alle grandi performance verbali che hanno davanti ai giudici. Davanti ai giudici - Sia Nicole che Ruby, infatti, non solo tengono testa alle domande incalzanti del pm ma talvolta li mettono anche spalle al muro dimostrando una velocità di pensiero su cui, scommettiano, nessuno si era finora soffermato. Partiamo da Ruby. In una delle tante udienze del processo che porta il suo nome, lascia senza parole il pm Antono Sangermano il quale riferendosi all'appunto "4.5 milioni da B." annotato dalla ragazza marocchina sulla propria agenda, le chiede come mai abbia scritto quell'appunto sull'agenda dato che continua a ripetere di non aver mai preso denaro. Ruby ha riposto prontamente facendo notare che se devi prendere quatto milioni e mezzo non lo scrisi mica su un'agenda e che se lo fai è solo per "vantarsene con gli altri". E oggi Nicole Minetti nella ricostruzione del suo rapporto con Berlusconi è riuscita a fare "la morale" ai giudici. Spiegando che contro di lei è stato costruito un "teorema basto più sui giudizi morali" che su "oggettive responsabilitè penali".