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Allegri al Milan, Bondi al PdlBerlusconi sceglie di giocare in difesa

Max Allegri e Sandro Bondi

Weekend tra calcio e politica per Silvio. Che sceglie la via della prudenza, tenendosi il tecnico toscano (a Galliani) e richiamando l'ex coordinatore a fare da diga contro i falchi del partito

Matteo Legnani
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Sarà che il campionato di calcio è finito. Sarà che la rincorsa al Pd è finita col Pdl ormai da settimana stabilmente primo partito del Paese. ma dopo mesi passati all'attacco, Silvio Berlusconi sembra essere ora passato a giocare in difesa. Sono due scelte delle ultime ore a farlo pensare: la conferma di Massimiliano Allegri alla guida del Milan anche per la prossima stagione; e il ritorno di Sandro Bondi nelle posizioni del partito che contano. Della conferma di Allegri i è detto tutto, o quasi. Il presidentissimo rossonero non lo voleva più, dopo la prematura eliminazione del Milan in Champions League e il terzo posto in campionato acciuffatto per un pelo all'ultima giornata. Il Cavaliere sognava Clarence Seedorf, al suo posto. La scelta dell'olandese sarebbe stata in linea con altre scommesse fatte in passato per la panchina rossonera. Seedorf non ha esperienza come tecnico, ma ha grande carisma, personalità e conoscenza del gioco. Con lui in panchina, il Milan avrebbe potuto fare quello scatto che Berlusconi vorrebbe vedere da tempo nei suoi, ma anche mettere a rischio i delicati equilibri costruiti dalla società di via Turati nel corso del campionato appena concluso. In più, la cacciata di Allegri avrebbe di fatto sfiduciato Adriano Galliani, sponsor principale del tecnico toscano. Berlusconi ha preferito fare una scelta conservativa e tenersi tutti e due, Galliani e Allegri. E un altro toscano è rientrato, nelle scorse ore, nelle grazie di Silvio: Sandro Bondi. L'uomo che negli anni di Forza Italia era stato l'angelo custode del Cavaliere, da qualche tempo era stato messo da parte. Ma ora Silvio ha un problema coi falchi, che scalpitano e mordono il freno per la lentezza con cui Enrico Letta e il suo governo stanno mettendo mano alle tanto auspicate e sbandierate riforme. Mordono il freno, i rappresentanti della cosiddetta "area movimentista" del Pdl (Capezzone, Verdini, Santanchè) anche perchè il partito è ormai da settimane il primo in Italia per consensi. E la tentazione di far saltare il banco per tornare a elezioni in autunno e farsi un governo di centrodestra, è forte. Ma "cozza" con i "disegni" di Berlusconi. Ecco allora che nel fine settimana, mentre il Capo si divideva tra l'incontro coi "falchi" in Sardegna e quello con Galliani-Allegri ad Arcore, a Roma il duo Brunetta-Schifani richiamava all'ovile la colomba Bondi (già coordinatore del partito tra il 2009 e il 2011): "Può dare un grande contributo al partito" ha detto l'ex presidente del Senato. "Un rinnovato impegno di Bondi non solo è auspicabile, ma contribuirebbe in modo decisivo al definitivo rilancio del Popolo della libertà" gli ha fatto eco il capogruppo degli azzurri alla Camera.

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