Rai, Minoli: "Gubitosi ha problemi di memoria e di identità"
Altra puntata della saga per il mancato rinnovo del contratto. L'ex conduttore de "La Storia siamo noi" accusa: "Si è rivolto ai politici"
Nuova puntata della soap opera che vede come protagonisti, ormai da settimane, Giovanni Minoli e Luigi Gubitosi. Gli episodi andati in onda sono due: l'intervista concessa qualche giorno fa dal direttore generale della Rai Gubitosi a Panorama e la replica dell'ex-conduttore de La Storia siamo noi Minoli. La questione è sempre la stessa: il mancato rinnovo del contratto, da parte di Viale Mazzini, a Minoli, che recentemente aveva dichiarato: "Gubitosi non capisce niente si televisione". Il motivo? La sua "cacciata" da La storia siamo noi: il contratto è finito e Minoli va in panchina. Nell'articolo vi diamo contro della replica di Gubitosi, a cui è seguito un nuovo durissimo contrattacco di Minoli, secondo il quale il dg della Rai ha "problemi di memoria e di identità". Ma procediamo per gradi. Pressioni politiche - Dopo il primo attacco, Gubitosi ha risposto per le rime: "Quando mi chiedeva di rinnovargli il contratto diceva che ero bravissimo.... Poi ribadisce: "Minoli è andato in pensione tre anni fa e ora il suo contratto, che gli era stato rinnovato per un triennio, è scaduto". Gubitosi nell'intervista denunciava quindi le forti pressioni politiche affinché rinnovasse il contratto all'ideatore di Mixer: "L'abitudine in Rai è quella di farti fare pressioni e poi di venirti a parlare. Ogni politico che incontro mi dice che Minoli è andato a farsi raccomandare. Non mi piace questo sistema: ti faccio fare interrogazioni parlamentari, articoli di giornale, poi ti vengo a parlare". Contrattacco Minoli - L'accusa è pesante, ma Minoli non ci sta e, in una nota sbotta: "Gubitosi ha problemi di memoria o di identità, forse perché fare i conti alla Fiat è diverso da gestire la più grande industria culturale del paese", premette. E aggiunge: "Sei mesi fa mi ha detto che mi avrebbe fatto una proposta come autore e conduttore de La storia siamo noi. Ogni volta che ci incontravamo mi parlava volentieri di tecnologia, mai di programmi e soprattutto non mi ha mai fatto una proposta. Quindi non ho mai detto che era bravo, perché non ho mai parlato di televisione con lui". Sulla poilitica... - Insomma, anche Minoli rimane sulle sue posizioni e riguardo le accuse di aver scomodato personaggi politici per ottenere il rinnovo, sminuisce così: "Se poi, oltre al grande consenso che ci arriva in questi giorni dalla società attraverso tutti i canali, anche in Parlamento i deputati di quattro partiti si sono uniti in un'interrogazione al presidente del Consiglio, li ringrazio perché sono democratico, li considero legittimi rappresentanti del popolo e se chiedono spiegazioni mi sento onorato perché vuol dire che abbiamo seminato in profondità". L'incontro - La nota di Minoli si conclude con un fendente scagliato all'indirizzo del direttore generale di Viale Mazzini riguardo il suo incontro con i parlamentari del Pdl Paolo Romani e Maurizio Gasparri: "Ma chi sono questi politici che incontra Gubitosi? Sapevamo, come lui ha affermato in tutte le circostanze, che li evita ed in ogni caso non tiene conto delle loro opinioni". Ormai, insomma, tra i due è guerra aperta. Pure la Tarantola- Gubitosi si è speso in prima persona, coinvolgendo la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, per impedire il ritorno in Rai di Minoli. Lo ha fatto attraverso un escamotage. Lo rivela lui stesso al settimanale: "Abbiamo rinnovato con la presidenza del Consiglio una convenzione e ci siamo ritrovati, a nostra insaputa, anche l'indicazione di Minoli come consulente. Se avessimo firmato, gli avremmo rinnovato il contratto. Io non c'ero, ma il testo concordato era un altro e la presidente Anna Maria Tarantola, che è persona a cui non sfugge nulla e legge tutto, fortunatamente se ne è accorta".