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Renzi rivela: quando a Roma feci il 'patto della schiacciatina" con Letta

Giovedì il sindaco di Firenze presenta "Oltre la rottamazione": i capitoli centrali dedicati alla scelta del premier

Matteo Legnani
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Sono le ore febbrili che precedono la scelta del presidente incaricato di formare il governo, dopo il fallimento di Bersani e il "ritorno" al Colle di Napolitano. Quelle che Matteo Renzi racconta nei capitoli-chiave del suo ultimo libro, "Oltre la rottamazione", che verrà presentato giovedì 30 maggio a Roma e a Firenze. In ballo, per Palazzo Chigi ci sono, oltre al suo nome, anche quelli di Amato e Letta. E il sindaco rottamatore svela i particolari di un incontro segreto che in quelle ore ebbe a Roma con l'allora vicesegretario del Pd e che potrebbe passare alla storia come il 'patto della schiacciatina': "Fissiamo di vederci a quattrocchi in un ufficio, luogo tabù per i media, e riusciamo a prendere al volo qualcosa da mangiare" scrive Renzi. "Continuo a non capire perché a Roma, solo a Roma, la schiacciatina con il prosciutto crudo si chiami pizza. Ma quella che prendiamo insieme a una Coca e una birra è molto buona. Ci parliamo, guardandoci in faccia: chiunque sarà il candidato avrà il totale appoggio dell'altro. Basta con il derby dei personalismi per cui siamo tutti amici e poi basta girare per trovarsi una coltellata alle spalle. Anche questo è frutto della rottamazione: si può collaborare, a viso aperto. Anziché farsi la guerra di soppiatto. Letta lascia l'ufficio e io cerco di capire che sta succedendo nel centrodestra". Il sindaco si decide allora a chiamare Alfano. Ma quella del "no" da Berlusconi è una storia già nota.

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