Travaglio, da pm a avvocato di Grillo,per Marco i grillini hanno vinto,qualcuno gli spieghi la sconfitta
L'improbabile difesa di Marco: qualcuno gli spieghi che il M5S ha perso
Da pm ad avvocato: "I grillini hanno perso per i loro meriti". Marco Travaglio deve fare i conti con i numeri impietosi del Movimento Cinque Stelle che alle amministrative a Roma, a Brescia e nelle altre grandi città è arrivato terzo dietro ai candidati di Pd e Pdl. I grillini non si "qualificano" nemmeno a un singolo ballottaggio. I numeri sono lì e parlano di una sostanziale discesa agli inferi del Grillo parlante. I comizi e le urla non sono bastati stavolta. Gli elettori "mobili" o indecisi hanno scelto i partiti tradizionali mandando un "vaffa" a Beppe. Grillo ha vinto - Ma per Travaglio anche un'oggettiva sconfitta si trasforma in vittoria. Nel suo consueto editoriale sul Fatto, Marco "Manetta" racconta, pur davanti all'evidenza dell'esatto opposto, una non-sconfitta del M5S. Per Travaglio le ragioni della peculiare "quasi-vittoria" sono due, e tutte positive. La prima riguarda la tenuta dei grillini rispetto allo scouting del Pd che aveva organizzato Pier Luigi Bersani. "Se tre mesi fa Grillo avesse prestato sottobanco 15 senatori a Bersani per il suo demenziale governicchio di minoranza, o se poi si fosse imbarcato nel carrozzone Letta-Pdl, il M5S si sarebbe guadagnato i favori dei giornaloni che ora non lo lincerebbero da mane a sera, e non lo accuserebbero di perder tempo a parlare di scontrini o di essere come tutti gli altri", afferma Travaglio. Ci rubano i voti - Ma la difesa dell'avvocato Marco non finisce qui. Per lui il M5S ha vinto, pur nella sconfitta, perché ha regalato le fasce da primo cittadino a candidati del Pd che hanno un dna grillino. "Le battaglie e i consensi dei 5Stelle hanno costretto gli elettori e i candidati del Pd a cambiare in meglio. I primi alle primarie scelgono sempre nomi il più lontani dalla nomenklatura e il più vicino alla società civile, i secondi, una volta in lizza si ingrilliscono vieppiù rubando voti al candidato grillino. Pisapia a Milano, Doria a Genova, Renzi a Firenze, De Magistris a Napoli, Emiliano a Bari, Orlando a Palermo, Zedda a Cagliari e Serracchiani in Friuli", continua Travaglio. Infine arriva la negazione, come nelle fasi del lutto, della tragedia. Travaglio rispolvera i sondaggi sulle intenzioni di voto post amministrative e spara: "Ieri in piena debacle alle comunali, i sondaggi nazionali davano il M5S addirittura in ripresa al 24-25 per cento. L'inciucio logora chi lo fa"...e soprattutto il fegato di Travaglio. (I.S.)