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Saviano: "Gomorra mi ha rovinato la vita"Caro Roberto, anche la nostra

Lo scrittore-santino rivela: "E' importante raccontare, ma anche difendere il proprio diritto alla felicità". Già, e anche quello alla critica. Ma dopo il suo bestseller, è più difficile

Nicoletta Orlandi Posti
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"Questo libro mi ha distrutto la vita". Lo scrittore Roberto Saviano parla così di Gomorra, il suo bestseller sulla camorra. "Ho visto l'inferno e questo mi ha trasformato in un mostro", dice ancora Saviano, in un'intervista pubblicata dal domenicale tedesco Welt am Sonntag. Saviano, che vive sotto scorta da quando il libro è stato pubblicato, nel 2006, a cusa delle minacce di morte ricevute dai camorristi, aggiunge: "Ho incontrato persone molto strane; sentito storie incredibili. Ad un certo punto ho iniziato a pensare come un criminale, a diffidare di tutto e tutti". Lo scrittore ha sottolineato che anche la sua famiglia deve nascondersi e vivere in località segrete. Insomma, "questo libro mi ha distrutto la vita. E' importante raccontare, non avere paura, non permettere che qualcuno ci faccia tacere. Ma è altrettanto importante difendere il proprio percorso verso la felicità". Quello che Saviano non dice, ma forse sottintende, è che in effetti Gomorra ha rovinato la sua vita e forse anche il dibattito su un tema così scottante come la lotta alla criminalità. Quel libro ha trasformato l'autore in un santino, letterario e civile: chi lo critica, diventa automaticamente un amico della camorra. Saviano, di certo non volontariamente, ha barattato la libertà personale con la il successo e il rispetto incondizionato di buona parte della critica e degli intellettuali. L'Italia con Gomorra ha aperto un po' di più gli occhi sull'emergenza camorra, ma in cambio pare aver perso una fetta di libertà di critica.

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