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Brunetta: "Sono come Balotelli, contro di me attacchi razzisti perché sono basso"

Il capogruppo Pdl al Corriere: "D'Alema, Monti, Gino Strada, Dario Fo, a sinistra mi odiano perché hanno pregiudizi. Solo Renzi mi ha difeso, però..."

Giulio Bucchi
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Non ce la fa più, Renato Brunetta. E dice "Basta!". "C'è una differenza profonda tra come io sono e come mi descrivono - si sfoga il capogruppo Pdl alla Camera, intervistato da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera -. Sono ossessionati da me. Chi? La sinistra. D'Alema mi ha chiamato energumeno tascabile, Furio Colombo mini-ministro. La damnatio di Gino Strada, la "seggiola" di Dario Fo, gli psicologismi d'accatto di Merlo, per cui la mia politica sarebbe frutto del mio complesso... Basta". "Una battuta - sottolinea l'ex ministro - la accetterei. Ma in queste parole infami c'è lo sguardo che mi è dedicato, ed è profondamente razzista. Fanno come con Balotelli: siccome è un vincente, gli fanno buu. Perché tanta ferocia nei miei confronti? Per la mia altezza? Perché un nano osa pensare e non solo fare la comparsa nei film di Fellini? Osa parlare di tutto e non solo della sua statura? Osa far politica a tutto tondo e con grinta, senza limitarsi a raccontare le discriminazioni subite perché povero e basso nel liceo dei signori?". "Renzi mi ha difeso? Sì, a sinistra è stato l'unico, e lo ringrazio. Poi però - continua - dice che stanno prevalendo le idee di Brunetta come se fossero cosette, roba da poco". "Anche Fonzie-Renzi è ossessionato da me. Fa comodo ignorare che mi sono guadagnato la cattedra universitaria con studi e sudore, facendomi largo tra i soliti pregiudizi; e che con Tarantelli sono stato il progettista dell'accordo di san Valentino, il blocco della scala mobile che salvò l'Italia; da allora vivo sotto scorta. Ora sono un leader culturale di un'area. Sono di sinistra e sto con Berlusconi. Però non mi attaccano per le mie tesi, ma per la mia statura. Anche Monti l'ha fatto. Pur di non darmi ragione, ridono di me. Cercano di ridicolizzarmi".

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