L'ira della Biancofiore dopo il calvario giudiziario subito dalla madre: "Sciacalli, vili, media schifosi"
L'anziana signora, affetta da Parkinson, era stata accusata di aver detto il falso. Ora tutto è stato archiviato, ma la deputata del Pdl annuncia battaglia...
Ha dell'incredibile la storia raccontata oggi da Il Giornale. A Pescara, un'anziana signora di ottant'anni, affetta da Alzheimer con principio Parkinson, è stata sottoposta ad un calvario giudiziario per quasi quattro anni per aver dichiarato il falso. La sua colpa? Aver chiesto per se e per il suo compagno di essere ospitata in una casa d'accoglienza, barrando la casella "unitamente al proprio coniuge" invece che quella denominata "singolarmente". E' la madre della Biancofiore - Poiché la convivenza con il compagno, anche lui malato e molto avanti con l'età, non ha nessun riconoscimento giuridico pur andando avanti da vent'anni, allora qualcuno ha immaginato chissà quale torbido tentativo di truffa. Ma la vera colpa dell'anziana signora, però, è quella di essere la madre della parlamentare Pdl Michaela Biancofiore. E di fatti, la stampa locale si è scatenata con un livore e una potenza impressionante contro l'anziana signora. La vicenda, ovviamente, si è conclusa con un'archiviazione: "Anche tenuto conto delle condizioni di salute e in presenza di deliberazioni Inpdap aventi oggetto analogo a quello in disamina con riferimento ad assegnazioni extra ordinem per situazioni di disagio sociale" - scrive il giudice - il caso va archiviato. L'ira della parlamentare - Tira un sospiro di sollievo la Biancofiore, che però non nasconde l'amarezza per un'inchiesta che ha dell'assurdo: "Questa vicenda è stata ovviamente amplificata dai giornali ai fini diffamatori della mia famiglia solo perché l'indagata era mia madre. La grancassa mediatica è stata semplicemente uno schifo. Ci sono stati sciacalli e speculatori che per colpire me hanno approfittato di una donna gravemente malata e del suo compagno, altrettanto malato, col quale convive da una vita". Poi annuncia: "Non darò pace a chi ha infierito, in modo vile, su mia madre".