Il delirio di Flores D'Arcais: "Berlusconi sputa e orina sulla Costituzione". E sugli elettori del Pdl: "Fascisti e razzisti"
La valanga d'insulti va in onda su Il Fatto. L'obiettivo dello scrittore-filosofo-direttore di De Benedetti è sempre lo stesso: il Cav in galera
Historia magistra vitae, dicevano i latini. A Paolo Flores D'Arcais la storia di vent'anni di guerra giusitizialista a Silvio Berlusconi però non ha insegnato nulla. E anche oggi, tanto per cambiare, dal braccio mediatico della sinistra per eccellenza, ossia Il Fatto, torna a sguazzare nella retorica manettara. Bersaglio, manco a dirlo, Berlusconi. Il Cav sputa e orina sulla Costituzione - Scrive il filosofo-scrittore-direttore di Micromega, ascendente Carlo de Benedetti (tessera numero 1 del Pd): "Dire provocazione non rende l'idea", premette. Prende fiato e via, una serie di volgarità degne di un sincero democratico: "Berlusconi ieri oltraggia la memoria di Falcone e Borsellino facendo proporre l'abrogazione di fatto del “concorso esterno in associazione mafiosa” (dimezzamento delle pene e dunque impossibilità di intercettazioni e arresto). L'altro ieri, nel comizio di Brescia, aveva sputato sulla Costituzione repubblicana e orinato (è il meno che si possa dire, visto il linguaggio che usa contro i giudici) sul principio che sorregge tutte le costituzioni liberal-democratiche da due secoli e mezzo: l'autonomia della magistratura". ...ed eversivo - Sputato, orinato: è un filosofo, lui. Solita predica sull'autonomia della magistratura e riattacca: "Berlusconi oltraggia, sputazza, orina e non paga dazio, se la cava con una rettifica, una mezza smentita, un apparente passo indietro, tanto il Pd non reagisce, si accontenta che l'insulto sanguinoso venga ridimensionato, plaude addirittura al successo se una legge ignominiosa viene messa in stand by". Il delirio di D'Arcais non è ancora all'apice: l'odio e la virulenza dell'attacco al Cav è qualcosa di impressionante. Elettori Pdl? Fascisti, razzisti e omofobi -Continua: "Lucra due volte, la strategia dell'ineleggibile di Arcore. Con la sua quotidiana oscenità eversiva vellica il suo elettorato nelle più profonde pulsioni antidemocratiche e sostanzialmente fasciste (compreso razzismo, omofobia, ecc.), facendosi però passare per vittima, in una campagna elettorale continua con cui consolida i consensi". Capito? Gli elettori di Berlusconi sarebbero dei omofobi, razzisti e fascisti. Lo dice lui, dopo aver scagliato una valanga d'insulti come questi. Quando si dice l'ipocrisia. E contro il Pd... - Ma perché tanto astio? Semplice: Berlusconi è ineleggibile. Il refrain è sempre lo stesso: la legge del 1957. E nulla importa se la Giunta per le autorizzazioni a procedere, l'unica sede deputata alla decisione, per ben tre volte si è espressa contro l'ineleggibilità. D'Arcais infila poi una stilettata al Pd: "In politica la propensione al suicidio non esiste, se vogliono salvare Berlusconi e farlo vincere di nuovo ci sono motivi e interessi, per quanto inconfessabili". Infine la chiusa: "La follia non c'entra". Visto quanto scritto, anche su questo abbiamo dei dubbi.