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Minzolini attacca la Boccassini: "Basta fare la martire con le pallottole"

Il senatore Pdl contro la stampa di sinistra che spara la notizia sulla busta minatoria a Ilda: "Operazione mediatica"

Ignazio Stagno
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"Basta con la storia delle minacce a Bocassini: operazione mediatica stantia per trasformare una persecutrice in una eroe. Non se ne può più". Augusto Minzolini sbotta su twitter contro il pm Ilda Boccassini. L'ex direttore del Tg1 e oggi senatore del Pdl non manda giù il coro di sinistra che ha martirizzato la Boccassini dopo la notizia di una busta continete proiettili indirizzata al pm. Per Minzolini la costernazione per la "missiva esplosiva" indirizzata al pm è solo un modo per attirare l'attenzione dei media sulla procura e magari spingere l'asticella del processo Ruby verso una condanna in primo grado per Silvio Berlusconi. La busta e i proiettili - La notizia della busta l'ha riferita ieri il il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Nel comunicato stampa, Bruti Liberati precisa che "nelle ultime settimane sono pervenute, in un crescendo, numerose lettere anonime con gravi minacce nei confronti del procuratore aggiunto Boccassini e da ultimo, ieri, una lettera contenente due proiettili". Ma a quanto pare quella di ieri non è la prima busta che Ilda la "rossa" ha ricevuto durante la sua carriera da magistrato. Già nel febbraio 2011 ne arrivò una al Resto del Carlino con minacce al veleno in forma anonima per il pm di Milano. Ora su quella di ieri indaga la procura di Brescia. Per Minzolini però è tutto tempo sprecato, dato che per un pm antimafia e per un pm impegnato in un processo contro il principale leader del centrodestra italiano, è normale ricevere seppur con rischio qualche lettera minatoria. Per inciso il 2 maggio scorso una missiva con pallottole fu bloccata dalla polizia postale mentre prendeva la strada di Arcore. In quel caso la stampa "rossa" fece finta di nulla. Licenza di uccidere - Ed è su questo punto che Minzolini batte il pugno. La Boccassini potrebbe passare per martire mentre i giudici suoi colleghi si impegnano a condannare Giorgio Mulè, direttore di Panorma per omesso controllo su un articolo che, secondo i magistrati, "avrebbe diffamato un collega", il giudice Francesco Messineo della procura di Palermo. Con Mulè a restare alla sbarra c'è pure il giornalista Andrea Mercenaro, autore dell'articolo incriminato. Anche su questa condanna Minzolini sbotta e afferma: "Condanna Mulè dimostra che inItalia c'è regime.Se la pensi in un modo sempre condannato.Se stai a sinistra hai licenza di uccidere". Le parole di Minzolini scateneranno ancora polemiche in un clima già alle stelle. (I.S)    

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