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Borghezio si autosospende dall'Europarlamento per le parole contro la Kyenge

Mario Borghezio

"E' una scelta del cazzo, è una bonga bonga", aveva detto. Articolo 21, associazione vicina al Pd, aveva lanciato una petizione contro il leghista. "E' stato espulso, dichiara Corradino, primo firmatario

Sebastiano Solano
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Le parole sul ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge sono costate care a Mario Borghezio. L'europarlamentare della Lega Nord si è infatto autosospeso dal gruppo Efd (Europa della libertà e della democrazia - euroscettici) "per tutelare la Lega e l'Efd in attesa di fare piena chiarezza sulle frasi pronunciate sul ministro per l'integrazione Cecile Kyenge".  Le parole incriminate - A renderlo noto è lo stesso Borghezio con una nota. Sulla nomina della Kyenge, ospite a Un giorno da pecora, Borghezio si era espresso con parole di fuoco: "E' una scelta del cazzo, non ha esperienza per un ruolo così importante. E' una bonga bonga". Subito dopo queste parole, l'associazione Articolo 21, vicina al Pd, aveva lanciato una petizione per chiedere la testa di Borghezio. A questo punto la vicenda si tinge di giallo.  Il giallo - Secondo Stefano Corradino, direttore della testata Articolo 21, Borghezio è stato in realtà sospeso dal suo capogruppo: "Fonti assolutamente attendibili - spiega Corradino, autore della petizione - confermano che in una riunione di ieri del gruppo mentre Articolo21 incontrava il presidente Schultz e gli altri capigruppo per consegnare loro le 130mila firme raccolte, l'esponente britannico dell'Ukip, il maggior partito dell'Efd avrebbe chiesto con decisione l'espulsione di Borghezio dal gruppo. Ma per adesso si sarebbe deciso solo per la sospensione". Sia come sia, il siluramento di Borghezio è stato il primo risultato concreto ottenuto dalla Kyenge. Fatta eccezione, s'intende, per lo spavento provocato agli italiani con l'annuncio di voler abolire il reato di immigrazione clandestina.

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