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Santanchè, provocazione a 'Servizio Pubblico': "Sono lesbica"

Dopo la tirata di Marco Manetta contro Ruby, la pasionaria del Pdl rilancia con un ragionamento: "Se mantengo due donne allora cosa sono?"

Marta Macchi
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E' stata la fiera dello "sparata" quella che si è consumata ieri sera, giovedì 16 maggio, nell'agorà di Servizio Pubblico tra la tigre Daniela Santanchè, il monello Marco Travaglio e il conduttore Michele Santoro. L'argomento è sempre il solito, i fari sono puntati sul processo Ruby. La sera precedente la testimonianza della giovane marocchina in tribunale, si disquisisce su quale sia l'appellativo da usare nei confronti di Karima: squillo sì o squillo no? Travaglio ha le idee chiare: "Come le chiama quelle che vanno a letto con uno ed escono con 2500 euro nella busta?". Gli applausi si sprecano, ma la gazzarra è appena iniziata. La Santanchè non le manda a dire e al vicedirettore del Fatto risponde per le rime: "Scusi eh, quelle che vengono con lei come le chiama?" Momento di imbarazzo, voci che si sovrastano, pubblico che sogghigna. Il giornalista glissa ed evita di rispondere ma torna ad insistere sul suo bersaglio preferito: "Il processo..". Neanche il tempo di finire la frase ed ecco che la pasionaria del Pdl sgancia la bomba: "Sono lesbica". Una provocazione che fa infuriare il padrone di casa: "Non ci possiamo credere, qui non si dicono bugie così plateali, mi dissocio". L'atmosfera è infuocata, il battibecco tiene banco. La Santanché continua: "Allora io mantengo due donne che non lavorano per me, che sono in difficoltà e tutti i mesi gli pago l'equivalente di uno stipendo.. e allora? Cosa Sono? Cosa sono io?". Ovvia la risposta-provocazione: "Lesbica...". Servizio Pubblico, Santanché provoca: "Sono lesbica" Guarda il video su LiberoTv

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