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Servizio Pubblico, Santanché contro Travaglio e Santoro: "Fate il processo alle idee, sono metodi da pulizia etnica"

Dibattito infuocato a Servizio Pubblico. La pasionaria del Pdl smaschera il moralismo della sinistra. E sulle parole della Boccassini su Ruby: "Aggressione razzista"

Sebastiano Solano
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  Ci voleva Daniela Santanché per mettere a nudo il moralismo ipocrita di Marco Travaglio e della sinistra. Nella puntata di stasera di Servizio Pubblico Michele Santoro imbastisce l'ennesima, noiosa, puntata sul processo Ruby. Nella bolgia rosso fuoco dei giustizialisti, ospite unico della serata è Daniela Santanché. Parla per primo Travaglio, che elenca, come fa da anni, i motivi della colpevolezza di Silvio Berlusconi, per poi lanciarsi in una difesa all'ultimo sangue di Ilda Boccassinim e della sua requisitoria.  Le contraddizioni del processo - La Santanché però non ci sta e ribatte a muso duro: "Le cose che ha detto Travaglio non mi stupiscono, ma gli sfugge una cosa: la vittima dov'è? Io sono contenta che lei abbia così tante certezze, io vivo nel dubbio: non c'è una sola ragazza che ha detto di essere stata costretta a fare qualcosa contro la loro volontà". E ancora: "Le sue parole di condanna sono una pulizia etnica contro tutti coloro che non la pensano come lei". Travaglio pare in difficoltà, ma subito giunge il soccorso rosso di Santoro, che spiattella in diretta televisiva alcune intercettazioni telefoniche che riguardano Berlusconi e Nicole Minetti. Travaglio e Santoro moralisti - Dura, la replica della Santanché: "Siete degli uomini, avete conosciuto delle belle ragazze, siete ricchi, ma non vi è mai capitato, essendo ricchi, di fare dei regali a qualche ragazza? Non avete mai conosciuto una donna che vi frequentava per avere vantaggi?". Santoro e Travaglio, che si ritengono per definizione monopolisti della verità, però non si scompongono e ricominciano con la solita tiritera, rievocando tutte le fasi del processo, evadendo però la domande della Santanché.  Boccassini razzista - La chiusa della Santanché è fulminante: "Non si può processare uno stile di vita, queste ragazze non si possono definire puttane. Rischiamo di passare dal processo a Berlusconi a quello alle idee. Durante la requisitoria mi ha fatto paura l'accanimento, la voglia di scagliare dentro. Possiamo parlare di scelte di vita, di morale, etica. Ma non di reato". Una lezione di vita. La discussione scivola poi sulla grave affermazione della Boccassini su Ruby ("Furbizia orientale", aveva affermato durante la requisitoria, criticandone quindi i suoi comportamenti). Dichiarazioni che la Santanché bolla senza giri di parole come "razziste".  

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