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La lezione di Ferrara alla Boldrini: pubblica tutti gli insulti su proprio giornale

Giuliano Ferrara e Laura Boldrini

C'è chi reagisce togliendosi da twitter (Mentana), chi usa l'autoironia (l'Elefantino) e chi tira in ballo la violenza sulle donne (Laura)

Sebastiano Solano
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C'è modo e modo di reagire algli insulti e alle minacce su twitter. Enrico Mentana, ad esempio, dopo essere stato subissato dalle ingiurie dei suoi followers per ha ha deciso di non cinguettare più. "Un saluto finale a tutti", è stato il suo amaro e laconico addio. Una decisione estrema, di sicuro sofferta per uno come Mentana, abituato a cinguettare su qualsiasi evento della giornata e a qualsiasi ora. Una decisione arrivata dopo la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, ovvero il bersagliamento dovuto alla "mancata reazione" alle dichiarazioni di Giuliano Ferrara sulla mafia, piovute nel corso di un talk che conduceva proprio Mitraglietta. La scelta di Mentana - L'assenza di Mentana, nel bene e nel male, si fa comunque sentire. Antonio Polito, ad esempio, ironizza: "Non so perché, ma oggi su Tw si sta un po' più larghi". Clemente Mimun lancia addirittura una petizione su twitter, un accorato appello per farlo ritornare: "Vi prego di iscrivervi, se non lo siete già, al twitter di Mentana. E' stato offeso ingiustamente, merita amicizia e rispetto da parte di tutti". Ma quella di Mentana, in fondo, è una scelta in un certo senso umile, presa nella consapevolezza che è impossibile, o quasi, mettere le catene al web. Su internet, insomma, anche gli insulti fanno parte del gioco. Ferrara spiazza tutti - Chi gioca e sta al gioco è proprio Giuliano Ferrara, l'epicentro da cui si è scatenata tutta questa polemica. Ovvio, la pioggia di insulti ha bagnato anche l'Elefantino (sul suo conto pende anche l'"aggravante" del berlusconismo). Le frasi sulla mafia hanno innescato un vero e proprio tiro al bersaglio. E che ha fatto il vulcanico direttore de Il Foglio? In una parola: un capolavoro. Non solo ha ignorato chi lo ha insultato ma, con un colpo di teatro, ha spiazzato tutti pubblicando tutti, ma proprio tutti, gli insulti ricevuti dopo la trasmissione. Qualche esempio? Tenetevi forte. Uno: "Non capisci un cazzo, tonto!". Oppure: "Confermi che il grasso ha attaccato anche i tuoi neuroni e più il tempo passa più cogl... diventi". Ancora: "Di Sicilia non capisci una betata minchia". C'è poi chi la butta in politica: "Come mai hai una conoscenza così sprezzante sulla mafia? Glielo ha raccontato Berlusconi o Dell'Utri?". Sempre sul tasto dell'antiberlsuconismo: "Uomo per tutte le stagioni, da Craxi a silvio, tudi Sicilia non devi parlare ci sono milioni di persone migliori di te".  Quale insulto a Ferrara vi ha colpito di più? Vota il sondaggio su Libero Una lezione alla Boldrini - Ferrara, insomma, percorre l'unica strada possibile sul web riguardo gli insulti: l'autoironia, non prendersi troppo sul serio. Una lezione impartita, pur senza mai citarla, a chi al minimò sfottò reagisce smuovendo mari e monti, parlando di macchina del fango, di paura per la proria vita e di violenza sulle donne. Un nome a caso? Laura Boldrini, la presidente della Camera, che nei giorni scorsi per le minacce e gli insulti ricevuti su internet aveva chiesto l'intervento di forze di polizia e aveva invocato forme di censura sul web. Ma si sa, parafrasando Giorgio Gaber, il moralismo è di sinistra, l'ironia e l'autoironia sono invece di destra, ma accessibili a tutti. Compresa la Boldrini, che a tal proposito potrebbe farsi consigliare da 'Ferrara il grasso'.  

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