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Andreotti ricordato in LombardiaIl figlio dell'"eroe borghese"esce dall'aula del Pirellone

Umberto Ambrosoli lascia l'aula durante il minuto di silenzio. Del padre Giorgio, ucciso su ordine di Sindona, il Divo Giulio aveva detto che "se l'era andata cercando"

Matteo Legnani
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Poco dopo le 11 il Consiglio regionale della Lombardia ha commemorato Giulio Andreotti, scomparso ieri all'età di 94 anni, con un minuto di silenzio che ha interrotto i lavori d'aula. I consiglieri si sono alzati in piedi. Lo ha fatto anche Umberto ambrosoli, che però, poi, ha imboccato l'uscita, assentandosi per la durata della commemorazione. "E' giusto che le istituzioni commemorino uno degli uomini delle istituzioni, ma ognuno deve fare i conti con la propria coscienza" ha commentato poi l'ex candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia. Ambrosoli faceva riferimento alla vicenda del padre Giorgio, ucciso l'11 luglio 1979 da un sicario. Omicidio per il quale il banchiere e faccendiere Michele Sindona era stato condannato all'ergastolo in qualità di mandante. L'"eroe borghese" (come è ricordato Ambrosoli padre) era all'epoca commissario liquidatore della Banca privata italiana, guidata al crack proprio da Sindona. Di lui Giulio Andreotti, amico di Sindona, disse: "Era una persona che in termini romaneschi se l'andava cercando". E poi spiegò: "Intendevo fare riferimento ai gravi rischi ai quali il dottor Ambrosoli si era consapevolmente esposto con il difficile incarico assunto".  "Ci sono alcuni lati oscuri della vita di Andreotti verso i quali ciascuno ha una sensibilita' diversa: questi elementi convivono nel momento del ricordo", ha spiegato oggi Umberto Ambrosoli, figlio dell'eroe borghese. "Negli ultimi 40 anni tutte le cose che si dovevano capire, le abbiamo capite, la storia scrivera', di segreto non c'e' piu' nulla". per il presidente della Lombardia Roberto Maroni, quello di Ambrosoli junior "Non e' stato un gesto elegante nei confronti di un politico che ha segnato la storia d'Italia".

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