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Imu, Iva, cassa integrazioneFazio non chiede a Lettadove troverà i soldi

La prima intervista del premier con un giornalista che fa la spalla

Nicoletta Orlandi Posti
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Più che un'intervista quella che è andata in scena su Rai Tre, durante la trasmissione Che tempo che fa sembrava il lancio di una campagna elettorale, con Fabio Fazio che più che un giornalista faceva la spalla di Enrico Letta. Alla prima uscita televisiva il premier ha fatto una gran bella figura: nessuna domanda scomoda, nessun affondo per chiarire meglio ai telespettatori se la valanga di buone intenzioni avesse anche una solidità economica. Letta ha parlato di Imu, di Iva, di cassa integrazione, ma mai Fazio ha avuto il coraggio di chiedergli dove avrebbe trovato la copertura. Annuiva quando il premier rassicura Silvio Berlusconi che anche oggi era tornato a ricordare al premier gli impegni presi: "L'Imu è stata sospesa: la rata di giugno non verrà pagata". Taceva quando Letta spiegava che "sospendere non significa rimandare: il superamento dell'Imu sulla prima casa faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti che sostengono la maggioranza. Per il Pd era essenziale, che si vada in quella direzione è chiaro". Piuttosto che parlare di Imu, Letta ha preferito parlare di casa, E anche in quel caso Fazio si è ben guardato di chiedere dove il governo avrebbe trovato i soldi per "gli affitti agevolati per le giovani coppie, rilanciare tema delle ristrutturazioni ecologiche ed ecocompatibili". Sorrideva quando Letta diceva: "Da lì dobbiamo ripartire. Noi faremo un decreto per sospendere la rata di giugno che non verrà pagata e consentirà nelle prossime settimane di mettere in campo un processo di riforma". Il presidente del Consiglio ha poi affrontato il tema dell'aumento dell'Iva ("tenteremo di allontanarla per avere tempo di lavorarci"), degli esodati e dei giovani: "Noi non chiederemo di fare nuovi debiti perchè l'Italia ne ha fatti troppi in passato e li pagano le giovani generazioni. Io a nome di una generazione penalizzata penso di dovermi prendere un impegno: mai più i debiti. La logica di fare più debiti è sbagliata".  Anche qui Fazio non ha battuto ciglio. Salvo fare un sorriso a 360 gradi quando in chiusura parlando dei tagli, Letta ha assicurato che il governo si appresta a eliminare i rimborsi ai partiti e i costi eccessivi della politica, ma nulla sarà tolto alla cultura e alla scuola: "Se succede mi dimetto", ha promesso. A Fazio è bastato e avanzato.

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