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Renzi pensa al futuro e attacca Letta:"Gli sarò fedele come con Bersani..."

Matteo Renzi

Ignazio Stagno
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Matteo Renzi si prepara a modo suo per la nuova campagna elettorale. Ieri ha detto no per Berlusconi a capo della Convenzione per le riforme per sedurre l'elettorato rosso del Pd, oggi invece bastona Enrico Letta per negare un endorsement al governissimo. Letta usa le scorciatoie... -  Sul premier è critico: "Letta è presidente del Consiglio attraverso una scorciatoia, l'ha ammesso lui mentre io speravo di fare il premier passando attraverso le primarie, e non le scorciatoie". Poi il rottamatore rincara la dose: "Non mi piace è pisano, ma comunque ha un grande equilibrio e un forte europeismo". Renzi sa bene che Letta è comunque un nemico da tenere d'occhio anche tra le mura del Pd. Sarò leale come con Bersani - Così lancia una sorta di avvertimento: "Enrico Letta e' un amico e agli amici si deve lealtà. Ritengo questo il valore piu' grande - ha aggiunto - Sono stato leale con Bersani in campagna elettorale, lo sono e lo saro' con Letta". Beh il concetto di lealtà di Renzi è discutibile. Il rottamatore dopo aver perso le primarie di giorno sosteneva le prove tecniche di governo di Bersani e di notte lo pugnalava per farlo fuori da palazzo Chigi e anche dalla segreteria del partito. Renzi è riuscito vincere entrambe le partite. No alla segreteria - Ora però dopo le critiche e le frecciatine al veleno deve guardare al suo futuro che corre anche sul filo della nuova segreteria di largo del Nazareno. Lui vuole stare fuori e magari prendersi la premiership senza avere il timone del partito. Così all'eventuale candidatura a segretario del Partito Democratico, Renzi chiarisce: "A questo giro non mi candido. Credo che le idee in politica valgono più degli uomini. In questi sei mesi sono praticamente stato candidato a tutto ma a questo non mi candido. Il Pd - ha detto ancora Renzi - deve fare una riflessione su se' stesso. Io sto nel mio partito e sono desideroso di farlo vincere". Con lui a palazzo Chigi. (I.S) 

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