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Con 140mila euroè il premier più poverodella seconda Repubblica

Matteo Legnani
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di Fosca Bincher   Enrico Letta non dovrà fare aspettare mesi gli italiani per conoscere i redditi del premier in carica come accadde con Mario Monti. Pochi mesi prima di essere nominato presidente del Consiglio il vicesegretario del Pd aveva infatti messo on line sul sito della Camera la sua ultima dichiarazione dei redditi disponibile: quella del 2012, relativa ai guadagni dell'anno precedente. Così si scopre che a palazzo Chigi è arrivato il numero uno più povero della storia della seconda Repubblica. Il suo reddito imponibile è infatti di 141.697 euro, su cui viene pagata una imposta netta di 53.881 euro, con una pressione fiscale quindi del 38,02% inferiore a quella di gran parte degli italiani. Qualsiasi altro premier dal 1994 in poi aveva una dichiarazione dei redditi più alta: distanza stratosferica da quella di Silvio Berlusconi, notevole da quella di Lamberto Dini, larga da quella di Giuliano Amato, assai inferiore a quella di Romano Prodi. L'unico che si avvicinava a quel reddito era Massimo D'Alema, che nel 1998 aveva dichiarato 285 milioni di lire, pari a circa 147 mila euro. Ma si trattava appunto di tre lustri fa, e quella cifra valeva assai più che ora.  E' talmente un premier “povero”  Enrico Letta e si sente così giovane nonostante i suoi 46 anni da risultare per il fisco italiano il più classico dei bamboccioni. Lui vive a Roma ormai da una vita, è sposato con Gianna Fregonara, giornalista capo della cronaca di Roma del Corriere della Sera, e ha tre figli. Ma il suo domicilio fiscale è ancora quello da studente: con papà e mammà a San Giuliano Terme in provincia di Pisa. Leggi l'approfondimento su Libero in edicola sabato 4 maggio  

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