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Altro che basso profilo:su internet la Boldriniscortata da 7 bodyguard

La neopresidente della Camera ha rinunciato ai guardaspalle in strada, ma dopo il caso delle sue false foto osè ha preteso massima sorveglianza sul web

Matteo Legnani
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Un scorta in stile 5 stelle, quella di cui si circonda la neopresidente della Camera Laura Boldrini. Lei, che non ha voluto i guardaspalle in strada per dare un nuovo volto a una carica che vecchi arnesi della politica come Casini e Fini avevano reso tra le più invise ai cittadini, ha una vera e propria squadra di bodyguard in rete. Come scrive oggi Il Giornale, sarebbero ben sette gli agenti della polizia postale messi a monitorare il web per tutelare l'immagine della terza carica dello Stato. Tutto nasce dalla bufala delle foto osè di una finta Boldrini messe su Facebook, alla quale la presidente della Camera avrebbe reagito con ben poco senso dell'umorismo. I poveri poliziotti, denuncia il Copasir, sarebbero stati catapultati a difesa della Boldrini in rete, con problemi  di straordinari, buoni pasto e vestiario (si sarebbero dovuti pagare - scrive ancora Il Giornale - giacca, cravatta, tailleur per lavorare in presidenza). Il Giornale ricostruisce anche l'incredibile vicenda delle false foto osè, che ha portato al siluramento del dirigente dell'ispettorato di polizia della Camera, Gaudenzio Truzzi. Domenica 14 aprile, questi riceve denuncia dalla presona offesa (cioè dalla Boldrini) e informa la segreteria del Capo della polizia e il vertice della "Postale". Vengono allertate anche Digos e squadra mobile, che fanno visita a un giornalista di Latina che aveva postato su Facebook le false foto. Ma vengono respinti, perchè senza mandato di sequestro. I poliziotti si rivolgono allora alla procura di Roma e un pm disponibile salta fuori, anche se non è in tribunale, ma a pranzo in un ristorante vicino a piazza Navona. Lì viene firmato il decreto d'urgenza di sequestro preventivo che consente di far partire il repulisti sul web. 

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