Renzi premier? Lerner commenta: "Lui come Craxi ma il golpe generazionale non basta"
Il giornalista commenta la possibile candidatura del sindaco di Firenze: "Renzi farà fuori Bersani come Craxi aveva fatto con De Martino. Ma serve conoscenza della società, la parlantina non basta".
di Marta Macchi La chiama "La congiura dei quarantenni" il giornalista Gad Lerner dalle righe del suo blog dove commenta le possibili sfumature che questo nuovo governo potrebbe prendere. Il nome più chiacchierato in queste ultime ore è quello di Matteo Renzi, possibile candidato premier. Sembrava improbabile e invece è diventata la soluzione più probabile da quando le nuove leve, quarantenni, del Pd ne sostengono la candidatura. D'altronde Lerner ne aveva già anticipato a suo tempo i risvolti, ipotizzando la nomina a presidente del Consiglio del sindaco di Firenze (e la conseguente detronizzazione del capofila Bersani): eventualità adesso quanto mai possibile. La conferma arriva in diretta televisiva a "Piazzapulita" dove un esplicito Matteo Orfini conferma che il Pd proporrà il nome di Renzi per la guida del governo di larghe intese con il Pdl. Si tratta di un "golpettino" generazionale quello che si sta consumando tra le file del partito (e non solo), Lerner ne è certo, tanto che il giornalista ricorda a questo proposito gli accadimenti del 1976, riguardanti il Psi, con esplicito riferimento a Renzi nei panni di Bettino Craxi. In quell'anno lo scontro generazionale decretò la leadership dell'allora 42enne Craxi che, in una famosa riunione all'hotel Midas, fece fuori la vecchia e lacerata politica di gente come De Martino, Mancini, Lombardi trovando l'appoggio dei vari Cichitto, De Michelis, Signorile, "Ovvero i luogotenenti dei capicorrente fatti fuori". Ora Renzi di anni ne ha soli 38 ma secondo il giornalista le somiglianze tra il leader socialista e il sindaco sono notevoli. Lerner avverte: "Ora io dubito che in Renzi la parlantina e l'abilità tattica possano sostituire la conoscenza della società e la progettualità di governo. Ma tant'è, in un partito semidistrutto conta per prima la capacità di condurre in porto un'operazione di potere. Spregiudicata, priva di idealità perchè da solo il ricambio generazionale non basta (anche se serve)".