Quirinale, il prezzemolino grillino Rocco Casalino: quando c'è una telecamera, spunta lui
L'ufficio stampa del Movimento 5 Stelle non si ricorda per alcuna dichiarazione. Ma a Montecitorio quando intervistano qualcuno (anche non M5S), appare lui. Grasso: "E' il Paolini grillino"
Una volta era Rocco del Grande Fratello, oggi è Casalino, membro dell'ufficio stampa del Movimento 5 Stelle. In pratica, è il prezzemolino grillino. Nella gran compagnia di giro vista in questi giorni nei pressi di Montecitorio, tra microfoni, taccuini, auricolari e interviste più o meno volanti, il faccione di Rocco Casalino si intravede sempre, in favore di telecamere. Intervistano la Bernini del Pdl? E inspiegabilmente, alle sue spalle, spunta proprio lui, Rocco, indaffarato al telefono mentre si aggira nei pressi della fontana. Discute, si sbraccia, scuote la testa (più scalmanato di quando sedeva al Quirinale, in prima fila, durante il confronto in streaming tra Bersani, Crimi e Lombardi), ma uno sguardo in camera riesce sempre a buttarlo. La cosa simpatica è che, per essere un ufficio stampa, parla molto poco. Non ci si ricorda di una sua dichiarazione, di un suo appunto, di una sua precisazione. Sarà forse che di loro, i grillini hanno un meccanismo particolare: la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi ha sottolineato di essere portavoce di portavoce (sottinteso, dei cittadini elettori). Dunque, Casalino sarebbe il portavoce dei portavoce dei portavoce. Logico che, come in un telefono senza fili, la sua voce finisca per non sentirsi. Ma il senso di Rocco per le telecamere, quello no, si sente (e si vede) eccome. Lo ha notato anche l'acuminato Aldo Grasso, critico televisivo del Corsera: "E' Gabriele Paolini in versione grillina - scrive Grasso -. Vito Crimi va da Vespa, Rocco del Gf fa cucù dietro la telecamera: la rivoluzione è sempre un quarto fantasia e tre quarti realtà". Specialmente se c'è la televisione di mezzo: lì, i reality show insegnano, la rivoluzione è sempre consigliato farla porgendo il lato migliore.