Cerca
Cerca
+

M5S, Lombardi: gaffe sulla Costituzione

Roberta Lombardi

La capogruppo non sa che per essere eletti al Colle biosgna avere almeno 50 anni. Poi si corregge, ma ormai è troppo tardi

Ignazio Stagno
  • a
  • a
  • a

Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera per il Movimento Cinque Stelle ha un abbonamento giornaliero con le gaffes. Lei è sempre attuale con i suoi strafalcioni e allora se siamo sotto l'elezione del nuovo inquilino del Quirinale si premura subito a sparare la castroneria quotidiana. Questa volta tarata sul successore di Napolitano. Intervistata da Radio Radicale, la Lombardi parla dei vari nomi che girano per il trono di Re Giorgio. La giornalista le fa notare che per avere la poltrona del Quirinale bisogna avere "una certa età anagrafica". La Lombardi non è d'accordo e si avventura su un campo minato, per lei, come quello della Costituzione: "Una certa età angrafica? Non mi sembra che ci sia scritto in Costituzione", ribatte prontamente la capogruppo, laureata in giurisprudenza. Insomma per lei l'articolo 84 della Costituzione non esite. Tormentone sul web -  La Carta prevede un'età minima di 50 anni per poter essere eletti al Qurinale. La cronista di Radio Radicale resta basita e la corregge subito: "Bisogna avere 50 anni". A questo punto la Lombardi prova imbarazzo e cerca di rimediare mettendo una pezza alla sua figuraccia: "Cioè non è che ci sia scritto dagli 80 in su o dai 70 in su, che è l'età media dei candidati". E aggiunge: "Dopodiché che significa esperienza? Che devi essere stato nel sistema per 40 anni per andare a fare il presidente o devi essere una figura di garanzia, che si attenga scrupolosamente ai dettami della carta costituzionale?". La gaffe è sistemata, ma il web non perdona. In pochi minuti lo scivolone sulla Costituzione diventa un tomentone. E sui social network iniziano a girare immagini con la Lombardi e la citazione: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro? Non mi pare sia scritto in Costituzione...". Ora comicnia ad essere chiaro l'embargo grillino ai giornalisti e ai talk show. Non è un rifiuto del clichè della casta è solo una prevenzione imposta dal leader Beppe ad altre e peggiori figuracce in diretta e davanti a milioni di spettatori. (I.S.)        

Dai blog