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Il moralista Scalfari beccato con l'auto in divieto di sosta: niente multa

Il fondatore di Repubblica paparazzato da un settimanale online con la vettura in piazza del Popolo dopo una serata all'esclusivo ristorante Il Bolognese

Giulio Bucchi
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Anche i soloni moralisti della sinistra a volta sbagliano, e per fortuna loro la fanno franca. Mentre Lucia Annunziata, quella dell'infausto "onorevoli del Pdl impresentabili", se la deve vedere con l'accusa di aver usufruito di una sanatoria per abuso edilizio ad Anacapri (tutto regolare, ma magari poco consono alla cattedra della telegiornalista), un'altra celebre penna rossa è scivolata su una buccia di banana. Si tratta niente meno che di Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica ed editorialista temutissimo. A 89 anni suonati, Barbapapà oltre al lavoro si gode anche qualche svago. Reduce da una cena nell'esclusivo ristorante Il Bolognese (quello tanto caro al jet set e alla politica della Capitale) insieme alla figlia Donata (vicecapocronaca al Tg5) e al genero Ettore Viola (illustratore a Repubblica), il direttore forse non ha notato che l'auto di quest'ultimo era in sosta (vietatissima) in piazza del Popolo. Glielo ha ricordato la foto pubblicata online dal settimanale www.settimanalefama.it e rilanciata anche dal Giornale. Niente multa ("per assenza di vigili urbani", fa notare il Giornale) e nemmeno il più classico "Lei non sa chi sono io" che ogni tanto Scalfari si è lasciato sfuggire. 

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