Csm, no a Ingroia: "Non può fare il presidente di Riscossione Sicilia"
La terza commissione del Consiglio superiore della magistratura respinge la richiesta del pm, che ora dovrà trasferirsi ad Aosta. Deluso Crocetta
di Sebastiano Solano Niente Sicilia per Antonio Ingroia: la terza commissione del Consiglio superiore della magistratura ha negato all'ex procuratore di Palermo l'autorizzazione a ricoprire l'incarico di presidente di Riscossione Sicilia. Era stato il governatore siciliano in persona, Rosario Crocetta, ad offrire la poltrona del corrispettivo isolano di Equitalia al leader di Rivoluzione civile, reduce dal flop elettorale del 24-25 febbraio dopo essersi messo in aspettativa dalla magistratura. Scaduta quest'ultima, il Csm aveva imposto ad Ingroia il ritorno alla toga, ma in Valle d'Aosta. Ingroia in arrivo, cosa faranno ora i valdostani? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano Decisione unanime del Csm - Già nelle ultime ore era emerso un orientamento negativo della commissione, anche sulla base di tre precedenti: uno, risalente al 2010, con cui era stata respinta la richiesta del magistrato Sergio Casarella, che chiedeva l'aspettativa per guidare la direzione del personale dell'agenzia delle entrate. Il Csm, poi, aveva detto no anche a Maria Cristina Motta, chiamata a fare il direttore amministrativo della Asl 20 di Verona, così come a Salvatore Cirignotta, per il quale era stato proposto l'incarico di direttore generale della Asl di Palermo. Resta fissato all'ordine del giorno di oggi pomeriggio l'esame della delibera con cui si propone il ricollocamento in ruolo di Ingroia con funzioni di giudice ad Aosta. Un trasferimento, questo, che molto probabilmente sarà approvato entro stasera dal plenum L'Udc siciliana esulta - La nomina di Ingroia a Riscossione Sicilia, oltre che a molti esponenti del Pdl e, in generale, di area centrodestra, aveva suscitato le reazioni stizzite del Codacons, l'agguerrita associazione dei consumatori che aveva definito Ingroia incompatibile con l'incarico. E festeggia, non proprio a sorpresa, anche il segretario dell'udc Sicilia, Gianpiero D'Alì, che sostiene la giunta Crocetta in Sicilia, che sarcastico afferma: "In Guatemala no, in Parlamento neppure, ad Aosta men che meno. In Sicilia si. A quanto pare il 'moto di rivoluzionè di Antonio Ingroia sembra essersi arrestato. Speriamo sia la volta buona, nell'interesse della pubblica amministrazione e dei siciliani". E Salvatore Borsellino lo scarica - Su Ingroia però arriva pure il fuoco amico. Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nella strage di Via D'Amelio, ha di fatto definitivamente scaricato l'ex-pm di Palermo: "Per la verità preferivo Ingroia quando faceva il suo lavoro di magistrato e lo faceva in maniera egregia, mentre su Ingroia politico preferisco non pronunciarmi", ha concluso sibillino. E non è l'unico del suo giro a prenderlo di mira. Tra i compagni manettari dell'Idv il primo era stato il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, all'indomani della debacle elettorale di Rivoluzione Civile aveva scaricato la responsabilità della sconfitta sull'ex-pm della trattativa.