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Donne Pdl in rivolta contro l'imitazione della Pascale

Pascale imitata dalla Raffele e Santanchè

Dura presa di posizione della Santanchè contro la performance di Virginia Raffaele. La fidanzata di Silvio invece si è divertita: "Voglio conoscerla"

Andrea Tempestini
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Le amazzoni sbraitano contro l'imitatrice Virginia Raffaele che si sarebbe permessa di imitare in tv, a Quelli che il calcio, la fidanzata di Silvio Berlusconi. Hanno alzato una gran cagnara minacciando ricorsi e chiedendo l'intervento della vigilanza Rai. Da parte sua, Francesca Pascale, invece sembra che abbia gradito. A vedere la sua imitazione, assicura la fedelissima berlusconiana, Maria Rosaria Rossi, si è divertita un sacco, e anzi "sarebbe lieta di conoscere la Raffaele".    L'imitazione della Pascale cha fa infuriare il Pdl Guarda il video su Liberotv   Di tutt'altro tono la reazione di Michaela Biancofiore che si è scagliata contro Virginia Raffaele - celebre anche la sua imitazione di Nicole Minetti.  Secondo la pasionaria azzurra  "l'imitazione è offensiva verso una donna per bene che ha fatto la gavetta come poche e verso tutti i napoletani, che inchioda a stereotipi di sguaiatezza inaccettabili". Così la Biancofiore a Klauscondicio critica la versione della fidanzata di Silvio Berlusconi tratteggiata dalla Raffaele. E ancora: "Perché la Raffaele non imita la moglie di Bersani o il compagno di Vendola? Forse perché teme di perdere il posto?". Secondo la Biancofiore l'imitazione "è razzista perché assimila a torto il concetto di sguaiatezza e smodatezza a quello di napoletanità. Quando si riduce a simili caratteristiche una persona e un'inter cittadinanza allora si dà una pessima prova di comicità". La Biancofiore, infine, chiede un intervento della vigilanza Rai: "Lo auspico".   "Una poveretta" - Critiche anche da Daniela Santanchè, secondo cui l'imitazione della Pascale "non fa onore alle donne. Mi dispiace per Francesca, perché è una donna intelligente, capace, e sa stare al suo posto. Non merita di essere rappresentata in modo sguaiato e grossolano. Comunque - prosegue la Santanchè - ci siamo abituati a essere presi di mira. Sono decenni ormai che ciò avviene. Ci abbiamo fatto il callo". La deputata del Pdl aggiunge: "Credo che le donne che aggrediscono le altre donne e che non fanno squadra siano delle poverette. Dobbiamo emanciparci dalla sindrome dell'ape regina. Le donne che bersagliano le altre donne non sono solidali, hanno lo sguardo rivolto al passato e non al futuro, dove il concetto di solidarietà si è ormai affermato".  

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