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Ciancimino: "Grasso è un paraculo, sarà uno dei miei teste nel processo sulla trattativa"

Massimo Ciancimino

"Non ha mai toccato i fili dell'alta tensione, altrimenti sarebbe finito ad Aosta", ha aggiunto poi

Sebastiano Solano
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Entra un nuovo protagonista nella telenovela che vede protagonisti Pietro Grasso e Marco Travaglio. E' Massimo Ciancimino, il figlio dell'ex-politico della Dc Vito Ciancimino, ormai deceduto, che secondo la procura di Palermo avrebbe fatto da tramite tra lo Stato e la mafia nella cosiddetta "trattativa". Intervenendo a La Zanzara, in onda su Radio 24 ieri lunedì 25 marzo, Cincimino jr ci è andato giù pesante. Prima ha dichiarato di aver festeggiato dopo la sua condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, poi ha detto la sua su Pietro Grasso: "E' un paraculo", ha esordito, annunciando poi che porterà il neo-presidente del Senato in tribunale: "Pietro Grasso sarà uno dei miei teste al processo sulla trattativa Stato-mafia del 27 maggio", spiegando poi come "Grasso dovrà rispondere di alcuni atteggiamenti che io valuto come impropri ed omissivi".  Il caso "Gas" - L'astio di Ciancimino nei confronti di Grasso ha un nome ben preciso: Gas, la società che il pentito gestiva insieme ad Ezio Brancato, consuocero del vice di Grasso alla procura di Palermo, Giusto Sicchitano. "Io non accuso Grasso - premette - ma lo ritengo responsabile di strabismo e di copertura nel mio processo nei confronti del suo sostituto, Scicchitano". E rincara la dose: "L'attuale Presidente del Senato è stato un investigatore a senso unico, ha eluso, secondo me in maniera esemplare, delle indagini". Poi entra nei particolari della vicenda Gas: "Come recita sentenza, la società gas di Ciancimino - continua - è cresciuta grazie all'apporto di Bernardo Provenzano. Ma Grasso ha ordinato il sequestro di metà società e l'altra fu lasciata libera. Ha favorito il suo vice“. Accuse pesanti, di cui Cincimino si dice però convinto. Il cocco di Antonio Ingroia, si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa, proprio con riferimento all'ex pm di Palermo sonoramente sconfitto alle ultime elezioni: "Grasso non ha mai voluto toccare i fili dell'alta tensione, gli stessi che, se toccati, ti fanno finire in Val d'Aosta e non ti fanno diventare Presidente del Senato". 

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