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Ferrara: "Volete un governo Rodotà? Mi suicido"

Giuliano Ferrara

Il direttore de 'Il Foglio': "I tagli agli stipendi sono una buffonata. Le priorità sono altre. Crimi e Lombardi? Come Totò e Peppino"

Sebastiano Solano
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Incontenibile Giuliano Ferrara. Ieri sera, venerdì 22 marzo, ospite di Bianca Berlinguer a Linea Notte, ha commentato a modo suo la possibilità che Stefano Rodotà venga investito del ruolo di premier: "Volete un governo Rodotà? Intanto io mi suicido. Anche se va Zagrebelsky mi suicido. Mi butto dalla Torre Velasca“. Quindi avete la mia vita sulla coscenza", ha provocato. Così nel corso del dibattito su Pier Luigi Bersani e sulle possibilità, scarse, che il leader democratico riesca a recuperare un maggioranza al Senato per varare un esecutivo.    Il sondaggio: secondo voi cosa succede se Ferrara si getta dalla torre Velasca?   "Tagli agli stipendi? Tutte buffonate" - Del segretario del Pd l'Elefantino evidenzia le contraddizioni: "Ma insomma - sbotta - dice di essere una persona di partito da quando è nato e poi porta una persona non di partito alla presidenza della Camera, una persona non di partito al Senato, una persona non partito al Quirinale e una persona non di partito a Palazzo Chigi. In più si riducono gli stipendi, ma che abbiamo fatto l'isola di Utopia?". Poi attacca: "Sono tutte buffonate, bisogna ricostruire i partiti, abbiamo distrutto persone intelligenti come Monti". "Come Totò e Peppino" - Inevitabilmente, il discorso scivola sui grillini, e qui tsunami-Ferrara da il meglio di se: "Quando li ho visti, mi sembrava di vedere una scena di Totò e Peppino. Le loro dichiarazioni, prima parlo io poi parli tu, a filastrocca, sono state il punto più basso della storia della prima, della seconda, della terza e probabilmente della quarta, della quinta e della sesta Repubblica”, spara Ferrara. Sul punto, poi, interviene Andrea Scanzi, presente in studio, giornalista unto del grillismo, travaglino, e ovviamente in profondo disaccordo col direttore de Il Foglio: "Ho trovato molto divertente sentire Giuliano Ferrara affermare che è stato il momento più basso della prima e della seconda repubblica. Io ricordo il voto del Pdl a maggioranza che sosteneva che Ruby fosse nipote di Mubarack", ha ribattuto il giornalista de Il Fatto Quotidiano.  Sul conflitto d'interessi - Dai grillini al conflitto d'interesse il passo è breve. L'Elefantino sostiene che il tema non è al centro degli interessi degli italiani, che ci sono tante altre cose da fare, posizione che non trova d'accordo la giornalista de La Stampa, Antonella Rampino: "E' aberrante non avere una legge suol conflitto d'interessi", afferma. Segue poi una lunga filippica sulla necessità di una legge in tal senso, a cui Ferrara, sarcastico, risponde: "Non ho capito cosa ha detto".

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