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La Boldrini preferisce gli immigrati agli italiani

Il programma del presidente della Camera? Stare dalla parte dei clandestini, lasciati "senza dignità". E Repubblica già la santifica

Giulio Bucchi
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di Francesco Borgonovo Ci piange il cuore per la commozione da quando abbiamo letto su Repubblica il racconto dei primi giorni di attività della presidentessa della Camera Laura Boldrini. Di come - così narrava sul giornale di Ezio Mauro Liana Milella - la signora avesse subito fatto proprio lo stile francescano rinunciando all'auto blu e muovendo alcuni eleganti passettini per raggiungere il Quirinale da Monte Citorio. Di come i passanti, riconoscendola, la fermassero per salutarla, insistessero per stringerle la mano. Nell'aria, aleggiava il profumo della santità. Pare addirittura, sempre a sentire Repubblica, che mentre la Boldrini si allontanava qualcuno abbia mormorato, sognante: «Che bella donna…».  Ora, che altro potrebbe fare una fanciulla di cotanta sensibilità, con alle spalle una carriera di impegno umanitario, se non scrivere un libro? Un bel romanzo pubblicato da Rizzoli: gonfio di buoni sentimenti, con un titolo che ha del filosofico: «Solo le montagne non si incontrano mai». Potrebbe essere il verso di una poesia di Nichi Vendola, padre spirituale e politico della nostra beniamina che l'ha inserita nelle liste di Sel senza passare per le primarie. Leggi l'articolo integrale di Francesco Borgonovo su Libero in edicola oggi, venerdì 22 marzo

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