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Tagli agli stipendi, la Casta non ci sta"Cinquemila euro sono troppo pochi"

Antonio Razzi

Razzi sostiene che con quella cifra sarà costretto a dormire in sacco a pelo. Malan li vuole esentasse

Nicoletta Orlandi Posti
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  "Bisogna tagliare i costi della politica": sulla carta sono tutti d'accordo. Ma quando le forbici si avvicinano ai propri emolumenti, seppur corposi (stiamo parlando di 12.190 euro), i signori onorevoli puntano i piedi. Sostengono che la riduzione del 30% li porterebbe sul lastrico. Repubblica oggi ha publicato tutte le "onorevoli lamentele" e il ritratto degli eletti che viene fuori è veramente sconcertante. C'è Antonio Razzi (Pdl) ad esempio, che sostiene che con la riduzione proposta da Grillo a 5mila euro al mese, lui al massimo può andare a "dormire in sacco a pelo" visto che ora puiò permettersi solo un hotel a una stella. Il deputato rieletto per miracolo, l'uomo che nel 2010 salvò Berlusconi, tuona: "Non è che viviamo al paesino, qui si paga anche l'aria. Prima di fare queste proposte state sei mesi a Roma poi ne riparliamo". Anche Beppe Fioroni arriccia il naso e prova a ribaltare i termini del problema: "Li invito a predere in considerazione le indennità aggiuntive dei deputati".  Il senatore del Pdl Lucio Malan sostiene invece la riduzione, ma fa notare come la proposta sia sbandierata da Grillo che guadagna 5 milioni l'anno e da chi ha pensioni statali da 20 mila euro al mese. Galan comunque puntualizza: "I cinque mila euro di stipendio devono essere esentasse, altrimenti arriviamo a duemila". Aldo di Biagio (Lista Civica) è convinto che "a breve Grillo si renderà conto quanto sia complicato il nostro compito". Secondo il montiano "sono ben altri gli stipendi nel Paese che devono essere rivisti".  

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