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La senatrice del Pdl fa shopping ma non paga: condannata

Paola Pelino

Il tribunale di Pescara ha emesso la sentenza: 13.000 euro di pagamento per l'ex deputata Paola Pelino che, nonostante i richiami, non ha mai pagato il conto della boutique

Marta Macchi
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Privilegi parlamentari?  Sì, ma senza esagerare altrimenti scatta la sanzione. Paola Pelino, senatrice del Pdl, è stata condannata dal tribunale di Pescara al risarcimento di alcuni debiti contratti nel 2009. L'ex deputata non ha pagato il conto presso una boutique di abbigliamento di Pescara, Le Gabrielli, per un valore complessivo di circa 13mila euro. Lo shopping prevedeva una serie di abiti che la Pelino non avrebbe mai saldato perché, ricordava, "mi è stata consegnata senza scontrini fiscali". Dichiarazione smentita dai titolari dall'attività che, attraverso i propri legali, hanno dato una versione differente dell'accaduto: "Le vendite alla senatrice Paola Pelino sono avvenute in ossequio alla disciplina tributaria a differenza di quanto affermato dalla stessa, la quale soltanto oggi parla di mancata emissione degli scontrini fiscali, mentre sino ad oggi nulla aveva mai eccepito a riguardo, nonostante i diversi solleciti che le erano stati avanzati tutti ampiamente documentabili". Il risarcimento -  In un primo momento sembrava che il senatore Gaetano Quagliarello avesse fatto da garante alla collega per il saldo del passivo accumulato ma la voce è stata smentita dagli avvocati Fabio Abruzzese e Paolo Cacciagrano  che, su incarico della società Gabrielli, hanno rilasciato una nota ufficiale: "Il senatore Gaetano Quagliarello non ha mai prestato garanzia all'adempimento del debito della senatrice Paola Pelino, né aveva alcun motivo per farlo. Il medesimo, recatosi presso la boutique della società nostra assistita nel periodo pre-elettorale, ha solo auspicato una composizione bonaria della vicenda". Nessuna riappacificazione serena però dato che, il Tribunale, ha condannato la senatrice al pagamento di 11.136 euro per la merce non pagata oltre ad 2000 euro, di cui 200 di spese, per compensi ed interessi legali. Insomma lo shopping pescarese è costato parecchio caro alla Pelino e siamo, quasi, certi che la boutique Le Garielli non farà più credito a nessuno: politico o no.

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