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Feltri: "La sinistra ha fatto la fortuna di Berlusconi"

Secondo l'ex-direttore di Libero, l'impronta su Mediaset è stata impressa da specialisti di sinistra. E cita Mentana, Freccero, Ricci e Gori

Sebastiano Solano
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L'origine delle fortuna televisiva di Silvio Berlusconi ha un colore ben preciso: quello rosso della sinistra. La provocazione, che farà storcere il naso a tanti, viene da Vittorio Feltri. L'editorialista de Il Giornale ripercorre le vicende che portarono Berlusconi a diventare il genio televisivo che è, dagli inizi da costruttore alle primwesperienze da imprenditore televisivo. Scrive Feltri: "Creò Telemilano affidandone la direzione a Vittorio Buttafava, già valente direttore del settimanale Oggi , una macchina da soldi. Sembrava un gioco, il soddisfacimento di uno sfizio, un'iniziativa velleitaria. I critici, tra cui c'ero anch'io, ipotizzarono una morte imminente di quello che era definito un videocitofono di lusso". E ricorda degli sghignazzi, dei risolini ironici dei soliti intellettuali che - scrive Feltri -  "Non avevano calcolato che il palazzinaro visionario avrebbe investito montagne di denaro, sgominando la concorrenza e imponendosi sul mercato quale unico competitor della Rai". Da lì a poco, infatti, il colpo di genio del Cav: "Organizzò il Mundialito - sull'onda del successo degli Azzurri in Spagna, nel 1982: titolo mondiale - e mandò in onda le partite, suscitando l'entusiasmo degli appassionati di pallone. Gli ascolti crebbero a dismisura, picchi mostruosi", scrive Feltri. L'ex-direttore di Libero rievoca poi il passaggio dalle tv locali a quello che Massimo D'alema definì "Un patrimonio per il paese", ossia Fininvest.  L'ipocrisia della sinistra - Dopo il contenitore, passa quindi ad analizzare i contenuti. E quì viene il bello. Feltri cita i nomi degli autori, dei giornalisti e dei manager che hanno fatto la fortuna di Berlusconi. Tre nomi su tutti: Enrico Mentana, Carlo Freccero e Giorgio Gori, tre personalità che di certo non rientrano, né sono mai rientrati, nella categoria di berlusconiani. Anzi. Scrive Feltri: "Affidò a un giovanissimo Enrico Mentana il Tg di Canale 5 e a Emilio Fede (il vero apripista del giornalismo televisivo nelle "commerciali") i Tg di Italia 1 e Rete 4. E aggiunge, smascherando l'ipocrisia della sinistra: "Chicco rivoluzionò, col suo modo di condurre, i notiziari e ancora oggi, passato a La7, egli è giudicato il miglior talento nel suo campo. Di Mentana si potrà dire tutto tranne che sia stato asservito anche solo dieci minuti al leader del centrodestra. Nonostante ciò, per oltre 15 anni, l'informazione di Canale 5 è stata tacciata di berlusconismo".  "Freccero e Ricci hanno fatto la fortuna del Cav" - Alle critiche di sinistra che hanno sempre accusato berlusconi di aver deteriorato, con le sue tv, linguaggi e comportamenti degli italiani, Vittorio Feltri ricorda agli smemorati della sinistra un paio di cose: "Si ignora sfacciatamente che l'impronta alla produzione Mediaset è stata impressa da specialisti di sinistra: Carlo Freccero, un fuoriclasse rosso fuoco; Antonio Ricci, altro fuoriclasse di seme progressista, ideatore di Striscia la notizia e Drive in, per citare due signori autori di programmi cult". Per inciso, Carlo Freccero è quello che oggi, soprattutto da sinistra, è considerato il massimo esperto di televisione in Italia e non solo.  E anche il renziano Gori..- Ma non è finita. Continua Feltri: "Mi preme poi osservare che il direttore delle reti berlusconiane più duraturo è stato Giorgio Gori ovvero lo spin doctor di Matteo Renzi che, se non sbaglio, è del Pd, avendo inoltre partecipato alle primarie del partito di Pier Luigi Bersani. Contro ogni evidenza, si continua però a dire: le tv di Sua Emittenza hanno provocato un disastro etico incrementando il più bieco berlusconismo e inquinando la mentalità dei connazionali. Si sorvola anche sul particolare che l' 80% di chi lavora a Mediaset si vanta di essere anti Pdl ed è iscritto al sindacato paleolitico di stampo comunista". Niente di più oggettivo, secondo Feltri, che quindi conclude: "Se rispondesse a verità che il Biscione ha distrutto il buon gusto dei telespettatori abituandoli al peggio, la responsabilità sarebbe della sinistra, cui appartengono tutti gli autori, gli attori, i comici ( Zelig ) e addirittura i tecnici delle luci, i cameramen e i truccatori pagati dal "re" di Arcore".

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