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La Zanzara, De Luca (Pd): "Casaleggio? Sembra uno di quei cani di razza a pelo lungo"

Su Grillo dice: "Finiamola con queste palle, come la democrazia diretta, la rete e controrete". Poi azzanna Ingroia, Di Pietro e Casini: "Tromboni della politica"

Sebastiano Solano
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Esilarante Vincenzo De Luca ai microfoni de La Zanzara, su Radio24. Il sindaco del Pd, imbeccato dalle domande dei conduttori, da la sua personale visione del Movimento cinque stelle e, soprattutto, dei suoi due guru, Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. "Casaleggio? Vada da un barbiere serio, si faccia consigliare da Ingroia che mi pare abbia un barbiere di alto livello". De Luca è un fiume in piena e, stuzzicato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, continua: "Sembra uno di quei cani di razza a pelo lungo. Quando lo vedo non so mai se si tratta della testa o del sedere. Uno che a cinquant'anni si fa la permanente la mattina è capace di qualsiasi delitto“. Poi ironizza sui propositi di Beppe Grillo, che qualche giorno fa ha affermato di voler cambiare il mondo: "Grillo dice che vuole cambiare il mondo ma bisognerà informarlo che questo posto è già occupato da uno che venne 2000 anni fa". Un politico vecchio stampo come lui non poteva esimersi dal dire la sua sul web e sull'apologia che ne fanno i grillini: "Finiamola con queste palle, come la democrazia diretta, la rete e controrete, bando a queste fesserie. Non abbiamo tempo da perdere”. La discussione si sposta sull'attualità e De Luca rifila una stilettata a Grillo anche sul caso Mps: "Sul caso Mps Grillo non mi deve rompere le scatole: se ha delle cose da dire, vada alla Procura della Repubblica. Ma finiamola con queste porcherie demagogiche“. Quando il conduttore insunua malignamente che, in realtà, a Grillo dei problemi della gente non importa così tanto, il Sindaco di Salerno sbrocca: "Allora facciamo venire a galla il fatto che se ne frega, poi ci sarà qualcuno che lo ha votato e che gli dirà: ‘Adesso và a morì ammazzato e vattene a Malindi'. Variamente stuzzicato su Luigi De Magistris e Antonio Ingoria, trai quali in questi giorni sono volati gli stracci, De Luca si defila e preferisce non esagagerare, ma poi non resiste e si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Queste elezioni ci hanno liberato da qualche vecchio trombone della politica. Penso a Di Pietro, a quello del Guatemala, Ingroia, e quasi riuscivamo anche con l'Udc e, soprattutto, con Casini".

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