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Dario Fo propone il "governo dei migliori"

Dario Fo

Margherita Hack, Carlin Petrini e Stefano Rodotà sono i "giovani" che il Nobel milanese vedrebbe bene per guidare il Paese

Sebastiano Solano
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Il premio Nobel Dario Fo è un po' confuso. Da giorni, non fa che tessere le lodi dei grillini, ragazzi dalla "faccia pulita", "giovani svegli", "che ti danno fiducia". Poi, in un intervista Repubblica di oggi, giovedì 7 marzo, l'attore non sembra avere molta fiducia nei neo-eletti del M5s. Per farsi accettare da Grillo, Fo consiglia al Pd di proporre una rosa di nomi della società civile, come Stefano Rodotà, Margherita Hack, Carlin Petrini. Una sorta di governo dei migliori o, se preferite, dei tromboni. Alla domanda del giornalista che gli chiede come si possa uscire da questa situazione, l'autore di Mistero buffo risponde: "Si esce con questa proposta. Trovare una persona, e ce ne sono tante, che è magari di sinistra per carità, ma che non è dentro al gioco dei partiti, che s'è schifata a sua volta". Poi specifica: "Si parla di Rodotà. E poi c'è Settis, una scienziata come Margherita Hack, o Carlin Petrini. Ci sono centinaia di uomini che hanno senso dell'organizzazione, scienza, credibilità. Tu li metti lì, e formi un gruppo di tecnici, che non si possono chiamare tecnici perché non vivono soltanto sul prodotto della sapienza ma hanno una coscienza civica". Insomma, la solita solfa della presunta superiorità morale e culturale della sinistra, che Fo vorrebbe affermata anche in politica. Al governo. Un piccolo incubo.

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