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La7, Mentana: Cairo riduca le spese di certe star effimere

Enrico Mentana

Il direttore al vetriolo. Poi avverte: "Non sono disponibile a cambi di linea". Quindi 'miele' per Urbano: "Non toglierà ossigeno alla rete"

Sebastiano Solano
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La7 è nelle mani di Urbano Cairo. Ed Enrico Mentana ieri, lunedì 4 marzo, non ha condotto, come di consueto, l'edizione serale del Tg La7. Non era mai successo, perciò qualcuno ha visto un collegamento tra i due fatti.  Il legittimo sospetto viaggiava soprattutto in rete: la nuova proprietà forse non va proprio a genio a Mitraglietta? Oggi, marterdì 5 marzo, con un'intervista a Repubblica, Mentana mette a tacere queste voci. Difende Cairo da chi lo accusa di essere un 'prodotto' di Silvio Berlusconi, ricordando come "lui ha rotto con Berluconi, che vent'anni fa lo ha persino licenziato da Mondadori. Chicco poi si spinge oltre, affermando di ritenere "Cairo uno dei pochi editori puri di questo paese".  Frecciata alla consorte? - Mentana però lancia un avvertimento alla nuova proprietà, affermando di non essere disponibile "a un cambio di linea, e così le altre firme della testata, dalla Gruber a Lerner". MItraglietta poi comunque rassicura: "Cairo non toglierà ossigeno a chi porta ascolti a La7". Il riferimento, probabilmente, a programmi considerati "scomodi" come il Servizio Pubblico di Michele Santoro. Il teletribuno, insomma, non si tocca. Secondo Mentana, semmai, sono altri i costi da tagliare. Il direttore si toglie qualche sassolino dalla scarpa e spara: "Ho fatto dei programmi elettorali spendendo meno di 5 mila euro. Forse Cairo vorrà ridurre le spese di certe star effimere che si sono viste in giro qualche tempo fa". A chi si riferiva il direttore del Tg La7? Forse a Cristina Parodi? O alla sua attuale (ancora per poco, pare) moglie? 

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