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Grillo querela Libero: "Mi ha accostato a Stalin, è diffamazione"

Il leader del Movimento 5 Stelle contro il nostro sito. La colpa? Aver scritto dei metodi rudi con cui ha fatto fuori la ribelle Salsi

Giulio Bucchi
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Vietato accostare i metodi di Beppe Grillo a quelli di Stalin. Per questo il leader del Movimento 5 Stelle ha annunciato querela per diffamazione contro Libero, il direttore Maurizio Belpietro e dirigenti del consiglio d'amministrazione del quotidiano in risposta ad un articolo pubblicato sull'edizione online sull'esclusione della ribelle Federica Salsi dalla lista dei candidati. "Beppe Grillo in versione Stalin: via la Salsi dalla lista degli eletti, blocca la Vento e fa il censore", ecco il titolo incriminato. L'iniziativa legale - La procura di Genova, presso cui il legale del leader del M5S, l'avvocato Enrico Grillo, ha depositato la querela, ha aperto un fascicolo a carico di Belpietro ipotizzando, appunto, il reato di diffamazione. Si tratta del primo atto giudiziario di Grillo dopo il successo elettorale alle politiche. Il legale di Grillo spiega: "Quella notizia è stata per molto tempo visibile sul sito LiberoQuotidiano.it. Abbiamo trovato quell'accostamento troppo forte, decisamente. Abbiamo deciso di attendere che le elezioni si svolgessero per procedere, così da evitare polemiche ed eventuali strumentalizzazioni". Il fascicolo dovrebbe essere trasferito in breve a Milano, competente per territorio.

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