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Cacciari: "A sinistra sono delle teste di cazzo"

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Il filosofo contro il suo partito: "Pensano di sapere tutto e che gli altri siano cretini. Se ne vadano. Ci voleva Renzi"

Andrea Tempestini
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  Da sempre una voce critica nel centrosinistra. Ma pur sempre di centrosinistra. Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, è una furia dopo la sconfitta alle elezioni. E il suo pensiero lo affida a un'intervista concessa al Fatto Quotidiano. Prima la premessa, pacata: "Senta, è un disastro. Un vero disastro. Dovevamo puntare su un rinnovamento radicale. Non restare a metà tra il voler interpretare le spinte arrivate dalla parte di Grillo e quella di strizzare l'occhio al gruppo di Monti e alla sua visione dello Stato e dell'Europa".  "Teste di cazzo" - Poi Cacciari perde le staffe: "Al nord è una catastrofe sia per Pdl che per la Lega, eppure il centrosinistra non ha fatto un cazzo. Non è cresciuto". L'intervistatore chiede: "Hanno sottovalutato l'avversario?". E qui il filosofo sbrocca: "Di più, peggio! Sono delle teste di cazzo! Loro sanno tutto, loro capiscono tutto. Loro possono insegnare tutto a tutti. Mentre gli altri sono dei cretini". L'atto d'accusa continua: "La loro vita si sviluppa solo tra Botteghe Oscure, il Nazareno e Montecitorio. Del resto non sanno nulla. Gli basta quel triangolo". Rimpianto rottamatore - Il grande sconfitto di queste elezioni, ovvio, è il segretario del Partito Democratico. Colpa di Bersani? "No - risponde Cacciari -. Ma di quel gruppo dirigente che continua a circondarlo. Gente competamente fallita". I nomi, però, l'ex sindaco della Laguna non li vuole fare: "A chi mi riferisco? A tutti quelli che stanno da sempre lì e che non abbiamo ancora cacciato". Il filosofo poi dice quello che pensano in tanti, a sinistra e a destra: "Sì, abbiamo sbagliato a non appoggiare Matteo Renzi. E' stato un grande errore...".  

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