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Fini e Casini fuori dalla CameraPier rischia anche al Senato

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I primi dati ci regalano un sogno: i due simboli della Casta potrebbero restare senza poltrona

Lucia Esposito
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Stanno sudando freddo Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini. Queste elezioni, per loro, potrebbero essere la condanna a morte. La fine di tutto. Alla Camera, con 24.343 sezioni scrutinate su 61.446 , la coalizione formata da Lista Monti, Udc e Fli è al 10,45%, quindi con una manciata di voti sopra la soglia di sbarramento. Ma sia l'Unione di centro sia Futuro e libertà sono sotto quel 2% che alla Camera garantisce l'accesso agli scranni di Montecitorio: l'Udc è fermo all'1,54% e Fli "striscia" allo 0,42%. Se questi dati fossero confermati, l'Udc verrebbe "rispescato" in quanto miglior lista della coalizione, ma Fini sarebbe spacciato. Kaputt. Al Senato, con 44.998 sezioni scrutinate su 60.431 è al 9,20%, quindi appena sopra la soglia dell'8% necessaria per entrare a Palazzo Madama. Quale flop vi fa godere di più? Vota il sondaggio di Liberoquotidiano     Casini -  "Nella vita si vince e si perde. Abbiamo dato tutto noi stessi per un progetto di governabilità del Paese". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a commento dei primi risultati elettorali. "Abbiamo pensato che la soluzione di parlare all'Italia venisse premiata. Mi sembra lo sia stato molto parzialmente ma siamo molto sereni. Si è sereni quando si fanno le cose giuste", ha detto ancora ed ha aggiunto: "Onore a chi ha vinto". L'augurio è che ci sia "un governo che il Paese merita".         

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