Paragone: "Occhio, le piazze di Grillosono diverse da tutte le altre"
Tutti si sono accorti in ritardo della sua forza, ma non hanno ancora capito le novità: condivisione, rifiuto delle ideologie, attenzione alle questioni concrete
di Gianluigi Paragone Toh, le piazze di Grillo sono piene di gente… Molti giornali e molti leader hanno aperto gli occhi; forse troppo tardi. Sono anni che il comico genovese impegnato in politica riempie le piazze, mischiando irriverenza, ironia e rabbia sociale. E sono anni che chi doveva prestare attenzione a un nuovo fatto liquidava la cosa appellandosi al qualunquismo di Giannini o al leghismo di Bossi oppure dicendo che, uno spettacolo comico gratis, lo vanno a vedere tutti. C'è del vero in entrambe le considerazioni: Grillo rilancia messaggi che già in parte erano appannaggio del movimento lumbard, così come è vero che i comizi del Beppe nazionale sono uno show, gratuito. Ma anche il voto è libero e gratuito. Tutto questo però non basta per diventare uno tsunami. Non basta per mettere paura alla vecchia classe politica o per scomodare le televisioni e la stampa di mezzo mondo. Dentro i monologhi di Grillo c'è una scintilla che un numero considerevole di persone, diverse per generazione, diverse per provenienza politica ed estrazione sociali, ha colto. E sta alimentando con speranza. La speranza di una politica diversa, altra. Piaccia o meno. Quale sarà l'evoluzione di questo imminente big bang non lo so, però consiglierei di non commettere l'errore che commisero i capoccia della prima Repubblica nel sottovalutare l'ondata leghista o, tempo prima, della Rete. E lo consiglierei tanto più a coloro che di quella disattenzione si avvantaggiarono. Aggiungo inoltre che non basta nemmeno analizzare il Movimento 5 Stelle come se fosse una versione aggiornata dei precedenti movimenti. Io le ricordo le piazze piene per sentire Bossi e ho messo il naso pure in una delle piazze di Grillo: ebbene, non sono la stessa cosa. Le piazza che si riempiono sotto l'effigie del 5 stelle sono piazze che parlano un linguaggio nuovo. Quindi sono piazze inedite. Riproporre foto d'epoca di quando Togliatti faceva il tutto esaurito equivale a non aver capito la novità delle piazze grilline: queste sono piazze interattive, sono piazze che continuano in un luogo fisico un dialogo cominciato in rete. La novità partecipativa del 5 Stelle è la condivisione continua in uno spazio più largo di una sezione di partito o della sede di un movimento. Al vecchio passaparola s'aggiunge il concetto di partecipazione, di network. Ecco perché Grillo attrae il voto giovane. Chi pensa che la potenza del linguaggio sia l'invettiva comica o sia lo show gratuito sbaglia di grosso. La potenza sta nella condivisione continua e continuamente aperta. Il carisma di Grillo e l'organizzazione di Casaleggio (fateci caso, personaggio che non piace ai veci perché ha i capelli lunghi e parla strano: le stesse accuse che facevano a quei rockettari negli anni Settanta che poi cambiarono i connotati alla musica…) sono il perimetro di quella discussione; chi si stupisce non conosce i meccanismi dei social network nel senso che tutti i social hanno un regolatore. Ho visto che Monti, Berlusconi e Bersani vorrebbero impartire lezioni di democrazia a Grillo perché non risponde alle domande. L'unico che ha sfidato una platea ostile è Berlusconi da Santoro (per il resto il Cavaliere non ha nemmeno lui capito la potenza del linguaggio del 5 Stelle: non credo che sia pregiudizio, credo invece che sia un limite di ordine culturale), per il resto né Monti né Bersani hanno titoli per accusare Grillo di non rispondere alle domande. Bersani è quello che su Mps ha replicato affermando che avrebbe sbranato chi provava ad accostare la banca senese al Pd. Monti invece è colui che si accomoda nei salotti dove l'imboscata più cattiva è stato mettergli un cucciolo di cane in braccio… Monti e Bersani stanno godendo del potere residuale del vecchio establishment. Ma siamo davvero alle briciole. Gli effetti di una certa retorica fatta di buoni da una parte e cattivi dall'altra non stupisce più nessuno: non stupisce i giovani interessati alle questioni concrete e immuni alle tossine ideologiche; non stupisce i lavoratori che hanno visto come la sinistra sia subalterna agli interessi dei padroni; non stupisce i piccoli imprenditori divorati dalle tasse. Infine quella retorica ormai stagionata non stupisce le famiglie e le coppie. C'è un mondo nuovo che vorrebbe riprovare a fidarsi. Giusto o sbagliato che sia, questo è il significato delle piazze piene e interattive di Beppe Grillo.