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Così Oscar ha sedotto Margherita: un diamante di Tiffany grande come una noce

La signora Giannino rivela a Vanity la sua love story con l'economista

Nicoletta Orlandi Posti
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  Si sono conosciuti a un convegno di Confindustria e dopo appena un mese le ha chiesto di diventare sua moglie presentandosi con un anello di Tiffany con un diamante grosso come una noce. Margherita Brindisi gli ha risposto un secco "no". Ma dopo una settimana ci ha ripensato ora è la signora Giannino. A raccontare la storia d'amore con il fondatore di "Fare per fermare il declino" è lei stessa in una lunga intervista a Vanity Fair.  Margherita, laureata in economia e commercio, esperta di bilanci societari,  racconta il primo appuntamento per un aperitivo al bar della Pace di Roma, il ritardo dell'economista di oltre un'ora, le lunghe telefonate e la rovinosa caduta di Oscar Giannino sulle scale di casa sua la prima volta che lo aveva invito da lei. "E'scivolato e s'è rotto la rotula che gli è finita in alto sulla gamba, quasi a metà femore. E non ha fatto un urlo, era compostissimo", spiega Margherita. "Allarmata, in colpa per avergli fatto fare le scale. L'ho accompagnato all'ospedale, dove ho passato la notte. Poi l'ho portato, come voleva lui, a operarsi a Milano. Altre notti all'ospedale. E neanche lo conoscevo bene. Alla fine sono ripartita per Roma, perché avevo pur sempre il mio lavoro". Poi però è tornata a Milano. "L'ho trovato convalescente sul divano. Davanti, sul tavolo, mi aspettavano sei bigliettini, in fila", racconta a Vanity. "I primi tre erano dolcissimi. Gli ultimi tre avevano ognuno una scatolina. Nella prima c'era una collana che non ho più tolto. Nella seconda, un buono per un vestito di Stella McCartney che aveva scelto per me, adattissimo". Nella terza "un anello con la pietra grossa come una noce. Un diamante di Tiffany. E la richiesta: Vuoi sposarmi?". "Ho risposto: 'Ma anche no. Riportalo da Tiffany. Come puoi pensare che ti dico di sì dopo un mese?'. E sono tornata a Roma. Lui era nero. Ma io a Roma ci ho pensato e ripensato una settimana. Quando sono tornata a Milano ero pronta per sposarlo. Ci siamo detti sì sei mesi dopo, a ottobre 2011».  A celebrare il matrimonio ci ha pensato Giorgia Meloni. "Stare con lui è impegnativo. Occupa due grandi guardaroba con i suoi vestiti. A me aveva riservato un cassetto. Ma mi sto allargando", ammette la signora Giannino che rivela anche come a casa, dove convivono con tre gatti, il frigo sia sempre vuoto. "Dentro ci sono acqua e vino, al massimo. Se proprio dobbiamo mangiare, usciamo al ristorante". Poi, di nuovo a casa. "Lui dorme al massimo un'ora e venti, poi deve alzarsi: legge, studia, si appassiona alle cose, le approfondisce". Di certo non manca la dolcezza in casa Giannino. "Mi chiama Topolì e io lo chiamo Topolù", svela Margherita.   

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