Giannino, le mille contraddizioni del montiano che consegnerà l'Italia alla sinistra
Liberista, anti-Stato, pronto all'accordo con Monti (se solo lo chiamasse): vuole fermare il declino, ma così favorisce Vendola e Bersani
di Maria Giovanna Maglie Oscar Giannino è un economista portentoso e anticonformista, un giornalista vigoroso e innovativo, un uomo sofferente e interessante, un erudito dalla Bibbia all'Amarone che ce ne fossero, un deluso di questo schifo di Paese che vagli a dar torto. La sua è una storia antica, oggi ha trovato una formula per farsi sentire e la cavalca. Il Cav che oggi lo guarda e lo addita come un pericolo meglio avrebbe fatto a coltivarsi se non prima almeno nell'anno sabbatico persone di tale qualità, convincendole che l'epoca della corte degli yesmen è finita; benone avrebbe fatto se nelle liste mediocri anzi pessime del Pdl fosse riuscito ad infilarne qualcuno come Giannino, sappia che ce ne sono tanti. Dunque è un po' tardi per invocare il voto utile, ed è pure ingenuo, intanto perché si sa che quel che è consentito a tutti non è consentito a Berlusconi; mentre stanno là a disgiungersi e riunirsi, a scindersi e tramare, lui, solo lui, a Giannino non glielo può dire, non gli è consentito dire, che quello che “ Fare” sta mettendo insieme è un voto che favorirà e Monti e il Pd, un voto che potrebbe rendere mediamente stabile un quadro elettorale che deve invece essere altamente instabile, pena il naufragio della nave Italia che più non va. Leggi l'articolo integrale di Maria Giovanna Maglie su Libero in edicola oggi, domenica 10 febbraio