Brunetta sta con il Cav sul Duce:"Gli italiani la pensano come lui"
E ti pareva che Gianfranco Fini non trovasse il modo di attaccare Silvio Berlusconi sulle parole pronunciate su Benito Mussolini. Lui che fu fascista dell'Msi poi "ripulitosi" in An a PIazza pulita su La7 ha tacciato questa volta il Cav di ignoranza: "Con quella improvvida sortita dimostra di non aver mai letto De Felice e di non sapere cosa ha rappresentato il fascismo'" ha spiegato Gianfry. Aggiungendo che "nel momento in cui si teorizza la superiorità della razza si è in presenza del male assoluto. Come gli è accaduto in altre circostanze, anche stavolta Berlusconi non ha sufficientemente riflettuto su cosa stava dicendo". A prendere le difese del Cavaliere di ha pensato Renato Brunetta. L'ex ministro sostiene che quello espresso dal leader del Pdl è "il pensiero comune italiano", vale a dire che "Mussolini è un dittatore che ci ha portato in guerra e ha fatto le leggi razziali, che sono un abominio. Che però il regime fascista negli anni '20 abbia prodotto un welfare per le masse senza democrazia, di cui alcune cose, come l'Inps, durano ancora oggi, simile a quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno". "Napolitano ha fatto di peggio" - Brunetta tiene a puntualizzare che "questo non può giustificare nulla di quella dittatura, però descrivere senza demonizzazioni e senza strumentalizzazioni è possibile". Poi punta l'indice contro Giorgio Napolitano: "Abbiamo un presidente della Repubblica che ha giustificato le invasioni sovietiche, possiamo benissimo avere un ex premier che, in maniera corretta, dica esattamente cos'è stata la dittatura di Mussolini, senza demonizzazioni, senza parole fuori contesto. Quando la sinistra prenderà le distanze in maniera netta e precisa dal comunismo, sarà sempre un bel giorno", ha stimatizzato Brunetta. "L'unica cosa da dire è che forse le parole di buon senso di Berlusconi erano collocate in un momento sbagliato, di estrema delicatezza come la giornata della memoria. Gli italiani pur condannando il regime riconoscono nella storia quello che è stato e quindi anche si riconoscono, in parte, nelle parole di Berlusconi", ha concluso.