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Mussolini, il retroscena su Berlusconi: "stanco" e deluso

Giulio Bucchi
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Non doveva nemmeno esserci, Silvio Berlusconi. Ma al Memoriale della Shoah, ci è voluto andare per forza nonostante la stanchezza e la fatica evidente di una campagna elettorale tirata al massimo. Impegni pressanti, costanti, che non a caso hanno generato l'assopimento durante la cerimonia milanese (guarda il video). Ma secondo lo staff del Cavaliere, ci sarebbe sempre la stanchezza dietro l'uscita (che molti nella sua cerchia hanno considerato "improvvida") su Benito Mussolini. "Ha fatto anche cose buone, la sua peggior colpa sono state le leggi razziali per timore della Germania di Hitler", ha commentato con i cronisti suscitando un vespaio di polemiche, anche strumentali. Alfano in pressing - Quando nel pomeriggio, da sinistra, piovono critiche sul Cav, è lo stesso Berlusconi a ribellarsi coi suoi: "Il consenso Mussolini ce l'aveva, non vedo dove sia lo scandalo". In sostanza, ha ribadito, "ho detto soltanto quello che pensa la stragrande maggioranza degli italiani". Il problema è che, nonostante l'attività da premier da sempre filo-israeliano, senza sospetti o tentennemanenti, passare da Mussolini all'antisemitismo per la sinistra è stato gioco da ragazzi. E di fronte a queste accuse Berlusconi non ci è stato più. "Troppi antibiotici, era influenzato", spiegano intimi del Cav secondo Francesco Bei di Repubblica. Influenzato o no, di sicuro Berlusconi ha passato un pomeriggio battagliero. Fabrizio Cicchitto e Angelino Alfano sono andati in pressing per fargli fare una "rettifica" ufficiale di quanto dichiarato. Tornato ad Arcore, Silvio si è sfogato con gli amici prima di cedere alle colombe e accettare la parziale correzione ("Il fascismo fu una dittatura"). Dell'Utri e l'illuminazione - Non può mancare però, su Repubblica, l'affondo sul Berlusconi filo-fascista. Tutto sarebbe cambiato, secondo Bei, dal giorno in cui nel 2009 l'amico Marcello Dell'Utri gli fece leggere i Diari segreti del Duce. "Dai Silvio, ascolta cosa scriveva. Sono una miniera", le parole del senatore e bibliofilo siciliano. Sarebbe arrivata lì, secondo Repubblica, l'illuminazione: "E' inutile tentare di governare gli italiani".

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