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Cosentino: "Sono schifato da Berlusconi. Vuole parlarmi ma io non gli rispondo"

Nicola Cosentino

L'ex coordinatore del Pdl epurato dalle liste spara a zero contro il Cav e promette: "Non muoverò un dito per la sua campagna elettorale"

Nicoletta Orlandi Posti
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  La vendetta di Nicola Cosentino è servita. Dalle colonne di Repubblica l'ex coordinatore regionale del Pdl fresco di epurazione e in procinto di andare in galera spara a zero contro Silvio Berlusconi reo di averlo fatto fuori alle prossime elezioni. Non se lo aspettava. Fino all'ultimo ha creduto che il Cav lo salvasse, e invece... "Chi immaginava che Berlusconi potesse svendere tutti i suoi discorsi sulle garanzie per dedicarsi alle pulizie di stagione (strumentali), l'ultima vanità, dice qualcuno", rivela a Conchita Sannino che assiste ai tentativi del leader del Pdl di parlare con lui. "Mi sta cercando da ore, Berlusconi. Lascia messaggi. Ma non rispondo. Sono schifato, si è svenduto tutta la sua cultura garantista per un pugno di voti. Ma io non muovo un dito per questa campagna". Ripensa alle ultime ore. "Una delusione enorme. Era tutto premeditato? Prima mi chiedono di dare il sangue, fare le liste migliori, allenare la squadra, poi zac, fanno fuori l'allenatore".  Il problema rifiuti e le olgettine - Cosentino è un fiume in piena. "Io ho sempre risolto problemi, ma non ne ho mai creati al Pdl. Faticai tanto a convincere il sindaco di Terzigno, Auricchio, ad aprire la discarica sul Vesuvio, sennò veramente affondavamo tutti nella monnezza. E meno male: allora non c'erano le navi di rifiuti verso l'Olanda". Poi parla del suo ruolo nel gestire le famiglie di Noemi Letizia e di Roberta Oronzo quando un eventuale racconto di quelle minorenni minacciava tutto ciò che aveva costruito l'ex premier. "Sì, tranquillizzai quelle ragazze...", ammette.  Voleva essere governatore - Un rimpianto di Cosentino è poi quello della presidenza della Regione Campania: "Oggi potevo essere governatore della Campania. Se non ci fosse stato questo accanimento contro di me. Invece c'è Caldoro, un politico che rispetto ma che non ha nerbo, responsabilità". "Le sembra giusto che non abbia mai dato ascolto a Nitto Palma quando il commissario ha sempre visto quello che anche io vedevo? E cioè lo strapotere dell'Udc che in Regione sta con noi e a pochi metri, in Comune, ci tradisce e sta con De Magistris. Tra l'altro, Caldoro parla sempre di etica ma si è fatto dare dei punti dal sindaco. Almeno de Magistris ha fatto dimettere i suoi assessori che si candidano al Parlamento. Stefano, neanche quello", puntualizza Cosentino su Repubblica.  Comunque, nonostante tutta questa amarezza, Cosentino andrà a votare per il Pdl. "Come faccio a rinnegare una vita? Questo no. Però non faccio null'altro. D'altro canto, non hanno detto che li danneggio se accosto la mia faccia alla loro?".  

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