Littizzetto tirchia bagnata: 100 euro per la Sla
Qualcuno le chiama «secchiate di ipocrisia». Non tanto per l'iniziativa in sé - l'ormai universalmente nota “Ice Bucket Challenge” in favore della lotta alla Sla - ma perché c'è il sospetto che qualche vip lo faccia solo per promozione personale, o perché per buonismo lo si deve fare. Ecco, un sospetto che qualcuno ha sollevato per Luciana Littizzetto. Sonora è stata la bocciatura più che per la doccia gelata, per i 100 euro sventolati in favor di telecamera a dimostrare la sua donazione. Ed è arrivata, oltre che da tutta la Rete, pure da Mariangela Lamanna, vicepresidente del “Comitato 16 novembre” che raggruppa i malati di Sla in Italia, da anni in lotta contro i tagli costanti ai fondi per la non autosufficienza. Certo è che ci si aspettava un po' più di generosità, dopo che «quel pirla» (come l'ha apostrofato la stessa Littizzetto) di Fabio Fazio l'ha chiamata in causa, nominandola proprio per la raccolta fondi a favore della ricerca sulla Sla. Uno slancio che ci si aspettava dalla comica che, per quella sfilza di volgarità recitate nei dieci minuti di monologo a Che tempo che fa, prende 20mila euro a puntata. E che per il Festival di Sanremo ne ha guadagnati 350 mila. In questo senso il web non perdona, e per tutta la giornata di ieri ha criticato duramente la star dalla battuta facile (e spesso oscena). Da lei che non risparmia nessuno, che colpisce a destra e (più raramente) a sinistra, non ci si aspettava una donazione che per qualcuno ha più il sapore di un'elemosina. E dunque ecco proteste e insulti via web. E a chi si è sarcasticamente chiesto on line se «chiederà il rimborso sul 740?», va ricordato che i vip sono vip, aspettarsi da loro comportamenti più umani, per usare un eufemismo, a volte è chiedere troppo. A proposito di vip. «Di quelli che hanno partecipato - punge Mariangela Lamanna - l'unico che salvo è Jerry Calà, che ha messo online un bonifico da 1.000 euro. Ma capisco che faccia più comodo partecipare alla moda e farsi ritrarre con i capelli bagnati e, magari, il portafogli intonso». Secondo lei l'iniziativa, partita bene, rischia di perdersi «nei meandri della demagogia. Da anni ci battiamo per ricostituire il fondo per la non autosufficienza, per avere quattro spiccioli dal governo. Gli ammalati di Sla sono abbandonati durante tutto l'anno, non vorrei che l'impegno di Renzi durasse solo il tempo di asciugarsi la camicia». Perplessità condivise da Federcontribuenti, associazione nazionale che sostiene da tempo la battaglia del “Comitato 16 novembre”: «Chi ha partecipato - incalza Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti - dovrebbe aver la cortesia di postare su Facebook e Twitter anche i bonifici che hanno accompagnato le secchiate». D'altro canto, di effetti positivi la campagna “Ice Bucket Challange” ne ha prodotti di certo. A parte la sensibilizzazione più generale, secondo i dati diffusi dall'Associazione italiana Sla le donazioni si sono impennate dai 40 mila euro registrati fino a sabato mattina agli oltre 100 mila di ieri. «È stata un'idea straordinaria, che ha coinvolto tutto il mondo, un successo fantastico» conferma il presidente dell'Aisla, Massimo Mauro. Entusiasta dell'iniziativa, perché per l'appunto tiene alta l'attenzione sulla campagna dell'Ice Bucket Challenge, è Chantal Borgonovo, moglie dell'indimenticato Stefano, calciatore di Fiorentina e Milan morto di Sla: uno dei simboli della batttaglia contro questa malattia. Chantal ha aderito, dopo la nomination di Roberto Baggio, e dopo la sua secchiata gelida ha nominato il professor Angelo Vescovi, l'esponente Fifa Bernd Fisa e tutti i procuratori di calcio, esortati «ad essere generosi». E se anche Adriano Celentano ha fatto la doccia, seduto mentre suona la chitarra e canta Il ragazzo della via Gluck (ha ringraziato Jovanotti per la giusta causa), alla chiamata del Molleggiato Teocoli risponde con una donazione. Niente doccia ghiacciata neppure per il presidente del Senato Pietro Grasso, che ha però raccolto la sfida con una donazione e una visita al centro specialistico Sla dell'ospedale di Palermo. Il suo messaggio on line: «Mi auguro che l'attenzione mediatica di questi giorni non sia passeggera, e soprattutto che sia il governo che il Parlamento colgano questa occasione per un'azione incisiva sui temi della ricerca e della tutela della salute. Io ho fatto la mia donazione, e nomino tutti coloro che vedranno questo video a fare lo stesso». E ha consluso: «La cifra non conta perché ognuno dona secondo le proprie possibilità. L'importante è contribuire, anche con poco: ogni centesimo è importante!». Sì, è giusto. Ma da chi dalla vita ha avuto tanto, sempre se naturalmente decide legittimamente di mettere in mostra il proprio buon cuore, è anche lecito aspettarsi qualcosa in più. Più di 100 euro sicuramente. Non credi, Luciana? di Daniela Mastromattei