Cerca
Logo
Cerca
+

Feltri: "Non cercate Raul Bova nella lettera della de Pace"

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

E' diventata una telenovela il caso della lettera che l'avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace ha scritto due giorni fa su Il Giornale. Una lettera in cui genericamente la de Pace si rivolgeva a un "genero degenero". Insomma, si metteva nei panni di una suocera la cui figliola era stata tradita dal marito. Il punto è che in quella lettera i più maliziosi (e non solo) hanno letto un messaggio per il suo ex genero Raul Bova che da qualche anno ha lasciato la figlia Chiara per una modella. Su twitter Lucio Presta, agente di Raul Bova dice alla Bernardini che se aveva qualcosa da dire poteva farlo apertamente.  La Bernardini de Pace, in un'intervista a Repubblica, ha già precisato che ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, ma a ribadire il concetto oggi mercoledì 13 agosto interviene anche Vittorio Feltri. La difesa - L'editorilalista de Il Giornale fa l'avvocato dell'avvocato e spiega che la Bernardini de Pace che di mestiere "tutela i cornuti e le cornute" ha solo fatto riferimento a una delle tante situazioni che nella carriera ha dovuto affrontare. "Per parlare di infedeltà non c'è bisogno di guardare in casa propria, basta guardare il panorama. E questo ha fatto Annamaria". L'avvocato - spiega Feltri - sa bene che se i matrimoni finiscono non è solo colpa degli sposi ma anche dei parenti, tra cui le suocere e nella sua lettera ha dato conto di ciò. "Chi non ha una suocera che gli ha rotto le scatole". E cita Dante spiegando che per scrivere la Divina Commedia non è andato certo all'inferno. Feltri quindi "chiede l'assoluzione di Bernardini de Pace perché il fatto non sussiste. Lei è innocente. Non ci sono prove per ritenerla colpevole". E chiude con una battuta rivolta all'avvocato: "Almeno una cena me la merito?". 

Dai blog