Floris, tutti i retroscena sulla trattativa
E' stato un divorzio sofferto. Anche doloroso. Ma inevitabile. Quello tra Giovanni Floris, da dodici anni volto di Ballarò e la Rai. Il direttore generale Luigi Gubitosi ha informato i due direttori, i consiglieri più fidati che lo strappo si era consumato e non c'erano altre strade percorribili dal momento che Floris (il suo agente, per la precisione) si era presentato alla trattativa per il rinnovo del contratto con un'offerta da quattro milioni di euro per tre stagioni da La7. La trattativa - Sarebbe rimasto in Rai ma a condizioni molto precise: prolungare la durata della trasmissione del martedì sera, una striscia quotidiana di dieci minuti che sarebbe andata in onda dal gennaio 2015, e un contratto più ricco di 150 mila euro per arrivare a quota 700mila l'anno. Più di due milioni a stagione. Una cifra insostenibile per la Rai in un momento storico drammatico, in cui vengono chiesti sacrifici alle altre star della televisione di Stato. Basti pensare che Bruno Vespa rinuncerà a una delle sue quattro puntate, il giovedì. Non solo. A Lucia Annunziata sono state tolte quattro prime serate. Nessuno avrebbe accettato una così lauta retribuzione per Floris. La Rai non era nelle condizioni di rilanciare. Gubitosi temeva un assalto alla diligenza da parte delle altre star e la situazione sarebbe diventata ingestibile. Quest'anno la Raiu riceverà 150 milioni in meno alla voce canone. Ed è allo studio un drastico taglio del costo del lavoro.