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La Mussolini: "La Pascale sì che ha il quid, non come Alfano". E su Vespa...

Matteo Legnani
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E' un'Alessandra Mussolini quella che nelle ore di avvio del semestre italiano di presidenza Ue, torna sulla polemica sollevata qualche giorno fa da alcuni parlamentari di Strasburgo sul suo cognome. "Credo che fossero olandesi e finlandesi" dice la nipote del Duce. "Volevo affrontarli con la 'mossa dell'Oro di Napoli' della zia, ma che volete? Con tutte le cose che succedono il mio cognome è un problema? E così non hanno fatto niente, hanno fatto pippa". In generale, alla Mussolini, il parlamento ue è un posto poco gradito: "Non c'è anima ma solo burocrazia. E' un posto che mi mette l'ansia, sento parlare troppo tedesco. Arrivo il lunedì, poi resto martedì e mercoledì e il giovedì me ne vado. Comandano i burocrati, che sono troppi e ci considerano dei truffatori. E porta questa ricevuta, e porta questa carta per i rimborsi. Sono quattromila e noi gli diamo da vivere, bisognerebbe licenziarne un po'". Tornando all'Italia, la parlamentare europea di Forza Italia torna, richiesta dal conduttore Giuseppe Cruciani, sulla somiglianza tra il nonno Benito e Bruno Vespa: "È uguale, è simile, un figlio sfuggito. Dato che ho fatto la legge sui figli naturali, abbiamo messo in regola pure lui". Ma lui ha sempre negato, osservano Cruciani e Parenzo: "Si, certo. Ma è una questione di Dna, si vede in faccia, dai tratti intorno agli occhi che è uguale al nonno". Poi ne ha anche per la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale: "Ha dettato la linea sui gay, ha fatto bene. Lei il quid ce l'ha, a differenza di qualcun altro. Parlo di Al-Fango che ha pugnalato il presidente Berlusconi in un momento di debolezza. La Pascale potrebbe fare tranquillamente il presidente della Campania, se lo ha fatto Caldoro".

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